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Subject Mostre ed incontri artistici - Aprile 2014
Messaggio di Gino il lunedì 24 marzo 2014 alle 19:53   -  forum administrator-  forum moderator
Città: Napoli   Iscritto il: venerdì 29 giugno 2001   Posts: 12608   View Gino's profileProfilo Search for other posts by GinoCerca Visit Gino's homepagewww Quote

Gentilissimi,

l’Associazione La Scintilla Onlus si  occupa di ragazzi disabili dal 1989. Per loro vengono studiati ed organizzati progetti laboratoriali ed attività ricreative che possano accrescerne e rafforzarne l’autonomia e le capacità comunicative. Il nostro progetto è però ancora più ambizioso: realizzare una “casa famiglia” presso la nostra sede sita al Pio Monte della Misericordia. A tal fine anche quest'anno l’Associazione ha intenzione di organizzare uno spettacolo il cui ricavato andrà a favore del progetto "Casa Famiglia". 
L'evento solidale si terrà il 12 aprile 2014, in occasione delle festività pasquali, e avrà luogo nuovamente presso il teatro Politeama già capace, nella passata esperienza, di coinvolgere la partecipazione di circa 500 persone. La compagnia teatrale “Teatro per noi” metterà in scena la brillante commedia “Solo Mezzo Minuto” scritta dal regista Ernesto Mignano.

L'offerta minima per ogni biglietto/invito corrisponde alla cifra di 10 euro e la stessa è deducibile per intero, basterà indicare nella causale del bonifico bancario “CONTRIBUTO LIBERALE A FAVORE DELL’ASS. LA SCINTILLA ONLUS” IBAN IT42 U033 5901 6001 0000 0072 630 Banca Prossima spa.
Oltre alla nostra gratitudine sarà nostra cura offrire visibilità alla Vostra Azienda su ogni programma di sala ed  ogni organo di stampa che si farà megafono di questo evento.

I posti possono essere riservati alla Sua società nel numero che vorrete indicare.

Per qualunque chiarimento o informazione può contattare al numero cellulare 3383380204 la Sig.ra  Paola Maltese.

Nel ringraziare fin d'ora per il sostegno che ci accorderete, cogliamo l'occasione per porgere i nostri più SCINTILLOSI auguri di Buona Pasqua!

 

Napoli, il 04/03/2014

 

La Presidente

Anna Maria Pepe

 

 



Messaggio di Gino il lunedì 24 marzo 2014 alle 19:58   -  forum administrator-  forum moderator
Città: Napoli   Iscritto il: venerdì 29 giugno 2001   Posts: 12608   View Gino's profileProfilo Search for other posts by GinoCerca Visit Gino's homepagewww Quote

MOSTRA

PERSONALE  " ARTEDICARTA"  DAL 5 APRILE (VERNISSAGE) h."20,30- AL 4 MAGGIO 2014 -CASA DELLA CULTURA- HOTEL PARCO VERDE -ISCHIA (NA) ORGANIZZATA DA: LEONIS -LE NOSTRE ISOLE DI BRUNO MANCINI- LA MOSTRA SARA VISITABILE TUTTI I GIORNI

 



Messaggio di Gino il lunedì 31 marzo 2014 alle 09:53   -  forum administrator-  forum moderator
Città: Napoli   Iscritto il: venerdì 29 giugno 2001   Posts: 12608   View Gino's profileProfilo Search for other posts by GinoCerca Visit Gino's homepagewww Quote

 

Venerdì 4 aprile 2014, ore 17 presso  Movimento Aperto, in via Duomo 290/c, Napoli, si inaugura la personale antologica di Mimmo Di Laora, che resterà aperta fino al 24 aprile 2014, martedì e mercoledì dalle 17 alle 19, giovedì dalle 10.30 alle 12.30 e su appuntamento.

In mostra  una selezione di opere realizzate dal 1997 al 2014: quattro installazioni, Geco mio ego, 1999, Acqua e luce, 2013, Un mare di barche, 2014 e Nudo tempo, ti ascolto, 2014 ed otto tavole dipinte con tecniche miste.

Introduce l’antologica il testo di Giuliana Albano, intitolato: Il gioco dell’arte.

Il gioco, scrive Giuliana Albano,”instaura un nuovo ordine, sempre straordinario, per quanto provvisorio, entro l’ordinario della vita. Mentre garantisce che l’illusione, di breve durata, sia senza conseguenze, esige però dal giocatore un’accettazione piena e incondizionata della regola...così è anche l’arte, che in parte è proprio un gioco.” Ad un gioco, certo un gioco tutto speciale, possono far pensare ”Le opere...disposte quasi a librarsi nello spazio, ricapitolando i segni più frequenti del suo immaginario . segni-simboli, ed altresì segni ludici, con i quali l’artista ricompone un universo che da esteriore si fa interiore, come un cammino dell’anima. Ecco le barche e i pesci, i dadi e i tavoli, gli angeli sbuffanti, le croci stilizzate.”

Giuliana Albano passa poi ad analizzare le opere, quelle recenti e quelle meno recenti, le tavole e le quattro installazioni, sottolineando che rappresentano tutte “ l’ingresso in un mondo incantato, magico e surreale: i colori fluidi, il blu brillante dello sfondo richiamano i portali dei magnifici villaggi africani del Mediterraneo .L’artista ci spinge ad entrare nell’opera e si ha la sensazione di essere accolti da una ondata di colori, di odori, di rumori troppo familiari.”

Mimmo Di Laora vive e lavora a Palestrina (Roma), è docente della cattedra di Discipline pittoriche nell’Istituto Statale d’Arte di Marino. La sua arte spazia dalla pittura alla scultura, all’installazione. A suo attivo ha numerose personali in spazi pubblici , sue opere sono in collezioni private e pubbliche, in Italia ed all’estero. Ha anche illustrato  testi, tra i quali : Poros - idee di Napoli  e Variazioni sul tema del Mediterraneo , a cura del filosofo Lucio Saviani, editore Marco Valerio.

Info: mimmo.dilaora@libero.it  ed ilia.tufano@libero.it

 



Messaggio di Gino il lunedì 31 marzo 2014 alle 09:55   -  forum administrator-  forum moderator
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Messaggio di Gino il mercoledì 2 aprile 2014 alle 11:36   -  forum administrator-  forum moderator
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2/4/2014

Giuseppe Panariello

Galleria Gino Ramaglia, Napoli

Giardino Della Memoria. Nelle opere di Panariello la materia assurge a vero e proprio tramite espressivo e creativo. Performance durante l'opening.


 

comunicato stampa

In una recente presentazione il critico Victoriano Papa scrive: “Se la soluzione a un problema etico ed educativo, la mancanza di attenzione e rispetto verso le cose e la materia, potesse essere rappresentata dalla realizzazione di un'idea sui generis, si potrebbe tranquillamente affermare che i lavori di Giuseppe Panariello sono insieme la voce di una protesta e il mezzo pedagogico per scortare chiunque verso un approccio alla cultura e agli oggetti della quotidianità. È così che l'artista napoletano, dopo una lunga fase pittorica in cui ha ridimensionato il ruolo espressivo normalmente riconosciuto al colore, in favore di una ricerca e di una riedizione della materia, o forse si dovrebbe dire dei materiali, sceglie, per il nutrito iter allestitivo della mostra che presenta da Gino Ramaglia "Artisti in Vetrina", non solo un supporto inedito, la scatola, ma anche tecniche e materie prime, frutto di uno sperimentalismo avanguardistico e di una dinamica di riciclaggio, entrambi con un significato ben preciso.

Nelle opere di Panariello, difatti, la materia, anche quella apparentemente meno 'nobile', assurge a vero e proprio tramite espressivo e creativo”. E si potrebbe chiudere questo breve comunicato citando Cartesio: ”Ho sempre avuto un immenso desiderio di imparare a distinguere il vero dal falso per vedere chiaro nelle mie azioni e procedere sicuro nel cammino della vita… Benché io non nutra eccessivo amore per la gloria, o addirittura, se posso dirlo, la odii in quanto la giudico contraria alla tranquillità che apprezzo sopra ogni cosa, tuttavia non ho mai tentato di nascondere le mie azioni come se fossero delitti, né ho fatto uso di grandi precauzioni per restare sconosciuto: avrei creduto di far torto a me stesso, e, d’altronde, me ne sarebbe venuta una sorta di inquietudine che, torno a dire, sarebbe stata in contrasto con la perfetta tranquillità che io cerco”.

Giuseppe Panariello
nasce a Napoli il 29-05-1951
Compie gli studi nella stessa città diplomandosi nel 1969 all’Istituto Statale d’Arte, nella sezione Decorazione Pittorica e nel 1973 all’Accademia Di Belle Arti nella sezione Pittura. Successivamente nel 1977 consegue il Diploma di Maturità di arte Applicata all’Istituto Statale D’Arte di Avellino nella sezione Disegnatori di architettura e Arredamento. Vive e lavora a Villaricca (NA).

Piuttosto resistente alle esercitazioni scolastiche, egli avvertiva, già allora, il bisogno di una più intima ricerca, poi sviluppata negli anni successivi. La lunga carriera è segnata da una continua ricerca tecnica e stilistica, che lo porta a creare vari cicli pittorici, che si succedono a distanza quasi ravvicinata. Verso la fine degli anni ’80 decide, senza un perché apparente, di abbandonare il colore per definire meglio la sua appartenenza allo stile “informale - astratto” e per cogliere l’armonia misteriosa dell’anima.

Agli inizi degli anni ’90 con la personale “FERMACARTE” presenta opere di scultura alla galleria Enzo Esposito articontemporanee di Napoli. Poi, è la volta della personale “SENZACOLORANTI”, alla galleria ARTEXARTE di Villaricca, quasi un inno alla forza rappresentativa del colore nero grafite. Ama il nero che, con la sua purezza e capacità di creare emozioni e sensazioni, tocca ogni essere umano che può recepire - e segnala che: “il nero è una tremenda sorgente di forma, unisce al mistero la potenza”. La sua personale “LO STRAPPO NEL CIELO DI CARTA”, alla galleria storica La Parete di Napoli, è stata un invito a ripensare a riflettere su una nuova appartenenza, un deciso allontanamento dall’effimero quotidiano. Gli ultimi lavori, mettono in chiaro la personale esperienza dell’artista che ama comporre insiemi in netto contrasto con la realtà, quasi a voler essere di controtendenza per redigere una contro copertina visiva.

Inaugurazione Martedì 2 Aprile 2014 ore 19.00

Gino Ramaglia
Via Broggia, 10 Napoli



Messaggio di Gino il venerdì 4 aprile 2014 alle 09:14   -  forum administrator-  forum moderator
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4/4/2014

Mimmo Di Laora

Movimento Aperto, Napoli

Il gioco dell'arte. In mostra una selezione di opere realizzate dal 1997 al 2014: 4 installazioni ed 8 tavole dipinte con tecniche miste.


 

comunicato stampa

presso Movimento Aperto, in via Duomo 290/c, Napoli, si inaugura la personale antologica di Mimmo Di Laora, che resterà aperta fino al 24 aprile 2014, martedì e mercoledì dalle 17 alle 19, giovedì dalle 10.30 alle 12.30 e su appuntamento.

In mostra una selezione di opere realizzate dal 1997 al 2014: quattro installazioni, Geco mio ego, 1999, Acqua e luce, 2013, Un mare di barche, 2014 e Nudo tempo, ti ascolto, 2014 ed otto tavole dipinte con tecniche miste.
Introduce l’antologica il testo di Giuliana Albano, intitolato: Il gioco dell’arte.

Il gioco, scrive Giuliana Albano,”instaura un nuovo ordine, sempre straordinario, per quanto provvisorio, entro l’ordinario della vita. Mentre garantisce che l’illusione, di breve durata, sia senza conseguenze, esige però dal giocatore un’accettazione piena e incondizionata della regola...così è anche l’arte, che in parte è proprio un gioco.” Ad un gioco, certo un gioco tutto speciale, possono far pensare ”Le opere...disposte quasi a librarsi nello spazio, ricapitolando i segni più frequenti del suo immaginario . segni-simboli, ed altresì segni ludici, con i quali l’artista ricompone un universo che da esteriore si fa interiore, come un cammino dell’anima. Ecco le barche e i pesci, i dadi e i tavoli, gli angeli sbuffanti, le croci stilizzate.”

Giuliana Albano passa poi ad analizzare le opere, quelle recenti e quelle meno recenti, le tavole e le quattro installazioni, sottolineando che rappresentano tutte “ l’ingresso in un mondo incantato, magico e surreale: i colori fluidi, il blu brillante dello sfondo richiamano i portali dei magnifici villaggi africani del Mediterraneo .L’artista ci spinge ad entrare nell’opera e si ha la sensazione di essere accolti da una ondata di colori, di odori, di rumori troppo familiari.”

Mimmo Di Laora vive e lavora a Palestrina (Roma), è docente della cattedra di Discipline pittoriche nell’Istituto Statale d’Arte di Marino. La sua arte spazia dalla pittura alla scultura, all’installazione. A suo attivo ha numerose personali in spazi pubblici , sue opere sono in collezioni private e pubbliche, in Italia ed all’estero. Ha anche illustrato testi, tra i quali : Poros - idee di Napoli e Variazioni sul tema del Mediterraneo , a cura del filosofo Lucio Saviani, editore Marco Valerio.

Info: mimmo.dilaora@libero.it ed ilia.tufano@libero.it

Inaugurazione: venerdì 4 aprile 2014, ore 17

Movimento aperto
via Duomo 290/C, Napoli
Orari di apertura: lunedì e venerdì 17 - 19 e giovedì 10.30-12.30 e su appuntamento
Ingresso libero



Messaggio di Gino il venerdì 4 aprile 2014 alle 09:15   -  forum administrator-  forum moderator
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Napoli - dal 5 al 29 aprile 2014
Altan - Le avventure della Pimpa


 [Vedi la foto originale]
HDE FIORELLI
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Exibart.alert - tieni d'occhio questa sede
Via Giuseppe Fiorelli 12 (80121)
(Interno Palazzo)
+39 0815523005
www.hdestudio.com
individua sulla mappa Exisat
individua sullo stradario MapQuest
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Eventi in corso nei dintorni

L'esposizione ospiterà 30 tavole originali, in bianco e nero, e 8 opere grafiche, coloratissime, della famosa cagnolina a pois, tanto amata da grandi e piccini. L'evento è inserito anche nel programma del Comicon Off
orario: dal martedì al venerdì ore 10-13; martedì e giovedì anche ore 16-19
(possono variare, verificare sempre via telefono)
vernissage: 5 aprile 2014. ore 18
autori: Francesco Tullio Altan
genere: arte contemporanea, personale, disegno e grafica
email: fraditra@gmail.com


Messaggio di Gino il venerdì 4 aprile 2014 alle 09:16   -  forum administrator-  forum moderator
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Napoli - dal 5 al 20 aprile 2014
eros & thanatos

autore: Nicholas Tolosa
titolo: Nuova vita
tecnica: acrilico su tela
dimensioni: 50 x 70 cm
anno: 2012
 [Vedi la foto originale]
CENTRO CULTURALE TECLA
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Via Toledo 424 (80134)
+39 , +39 (fax), +39
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Eventi in corso nei dintorni

Eros & Thanatos, vita e morte: due grandi dilemmi della natura e dell’ esistenza umana. Quante volte si è discusso di queste tematiche, sono state indagate all’ infinito, si sono scritti libri, estrapolate altre argomentazioni ma tutt’ oggi dopo millenni di storia umana...
orario: 11-13 e 17-19
(possono variare, verificare sempre via telefono)
biglietti: free admittance
vernissage: 5 aprile 2014. 18.00
catalogo: in galleria. a cura di Nicholas Tolosa
curatori: Roberto Esposito, Nicholas Tolosa
autori: Maria Amendola, Sonia Babini, Ada Bomba, Domenico Del Duca (Mekuzeto), Luigi Di Caprio, Roberto Esposito, Lorena Gherardi, Pino Lauria, Paolo Manfredi, Vittorio Santoro (Savì), Pilar Segura, Nicholas Tolosa
patrocini: OCPG dell' Università di Salerno
note: e-mail: accademiadeipartenopei@gmail.com
sito web: http://accademiadeipartenopei.jimdo.com
facebook: http://facebook.com/accademiadeipartenopei


genere: arte contemporanea, collettiva


Messaggio di Gino il venerdì 4 aprile 2014 alle 09:16   -  forum administrator-  forum moderator
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Napoli - dal 5 aprile al 5 maggio 2014
Rachel De Joode – Bronzeware & Ceramics

invito
 [Vedi la foto originale]
MUSEO APPARENTE
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Exibart.alert - tieni d'occhio questa sede
Vico Santa Maria Apparente 17 (80132)
+39 0814976134 , +39 3396134112
museoapparente@gmail.com
www.museoapparente.eu
individua sulla mappa Exisat
individua sullo stradario MapQuest
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Eventi in corso nei dintorni

Rachel De Joode continua a giocare con la materialità della foto-scultura, ponendo al centro della sua ricerca l'esperienza visiva contemporanea negli spazi delle gallerie d'arte ed il lavoro artistico stesso.
orario: tutti i giorni su appuntamento
(possono variare, verificare sempre via telefono)
biglietti: free admittance
vernissage: 5 aprile 2014. ore 12.00
autori: RACHEL DE JOODE
genere: arte contemporanea, personale


Messaggio di Gino il venerdì 4 aprile 2014 alle 18:00   -  forum administrator-  forum moderator
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Scuderie del Quirinale

www.scuderiequirinale.it Venerdì 4 aprile 2014

Cari amici delle Scuderie del Quirinale,

la mostra “Frida Kahlo” prosegue nei nostri spazi espositivi. La mostra presenta l'intera carriera artistica di Frida Kahlo riunendo i capolavori assoluti delle principali collezioni, raccolte pubbliche e private, provenienti da Messico, Europa e Stati Uniti. Oltre 40 straordinari capolavori, tra cui il celeberrimo Autoritratto con collana di spine e colibrì del 1940, per la prima volta esposto in Italia, o l'Autoritratto con abito di velluto del 1926, dipinto a soli 19 anni ed eseguito per l'amato Alejandro Gòmez Arias, dove il suo collo allungato recupera l'estetica di Parmigianino e di Modigliani.

Vi ricordiamo che è possibile acquistare on-line i biglietti.

Prosegue poi al Palazzo delle Esposizioni la rassegna cinematografica “Siamo donne”, un viaggio appassionante attraverso le esperienze di alcune grandi donne, figure affascinanti, spesso tormentate, che il cinema ha contribuito a trasformare in icone popolari, grazie alle interpretazioni di attrici straordinarie.
Per la programmazione della rassegna clicca qui.
Info: Palazzo delle Esposizioni, sala cinema scalinata di via Milano 9/A. Ingresso libero fino a esaurimento posti. I posti verranno assegnati a partire da un'ora prima dell'inizio di ogni proiezione. Possibilità di prenotare riservata ai soli possessori della membership card.


Buon fine settimana!

 

PROMOZIONI

PICCOLO ELISEO PATRONI GRIFFI 
fino al 13 aprile 2014: FRIDA KAHLO. Il ritratto di una donna di A. Prete, I. Maltagliati, L. Setaccioli, con Alessia Navarro, Caterina Silva, Ettore Belmondo, Cristina Del Grosso, Claudio Garrubba. Regia di Alessandro Prete.Lo spettacolo prende spunto dalla straordinaria ed intensa vita vissuta da Frida Kahlo. Prenderanno vita sulla scena sei dei suoi celebri quadri, attraverso sei storie di sei donne diverse tra loro. Filo conduttore delle storie saranno i simbolismi rappresentati nei quadri stessi. Ad ogni gesto delle sei protagoniste corrisponderà una pennellata sullo sfondo. Ad ogni storia conclusa corrisponderà quindi un quadro compiuto.
Biglietto a € 10,00 anziché € 20,00 mostrando al botteghino del Teatro il biglietto della mostra Frida Kahlo.

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INFORMAZIONI

ORARIO
Da domenica a giovedì dalle ore 10.00 alle ore 2000; venerdì e sabato dalle ore 10.00 alle ore 22.30.
L'ingresso è consentito fino a un’ora prima dell’orario di chiusura

BIGLIETTI
Intero € 12,00
Ridotto € 9,50

ACQUISTA I BIGLIETTI ON-LINE

REGOLAMENTO DEL VISITATORE
entra

INFORMAZIONI E PRENOTAZIONI
CALL CENTER
06 39967500
Call center scuole
848 082 408

ACCESSIBILITA'
entra

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Messaggio di Gino il sabato 5 aprile 2014 alle 09:18   -  forum administrator-  forum moderator
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5/4/2014

Rachel De Joode

Museo Apparente, Napoli

Bronzeware & Ceramics. De Joode continua a giocare con la materialita' della foto-scultura, ponendo al centro della sua ricerca il lavoro artistico stesso.


 

comunicato stampa

Per la sua prima mostra personale italiana 'Bronzi e Ceramiche' Rachel De Joode continua a giocare con la materialità della foto-scultura, ponendo al centro della sua ricerca il lavoro artistico stesso e l'esperienza visiva contemporanea negli spazi delle gallerie. La mostra pertanto, mette insieme una raccolta di ciò che l'artista chiama "frammenti, pensieri e schizzi".

Al Museo Apparente, De Joode aggancia, sospende, blocca e tiene in equilibrio un assemblaggio dei suoi incontri ravvicinati con 'Oggetti da Mostra': Bronzo, Ceramiche, Mani, Argilla, Lavoro, Piedistallo, Il Pavimento Grigio della Galleria, Il Muro Bianco della Galleria, Pelle, Dita dei piedi, Cavo Wifi, Documentazione Artistica, una Fotografia in Cornice, Foto, Scultura, Piedistallo.

Esplorando e ricercando la materialità e la nostra percezione di tali 'Oggetti da Mostra' De Joode crea metafore il cui risultato è una mostra 'che si mostra' aliena, remota e distaccata.

Rachel De Joode è una esperta conoscitrice di superfici-umide, lisce, sgualcite, cadenti. Di origine olandese, con sede a Berlino, artista multimediale fonde i mezzi della fotografia e della scultura attraverso la scultura fotorealista e la fotografia scultorea. Le sue opere alterano le strutture familiari, dando forma nuova a corpi ed oggetti.

Tra le mostre personali; The Molten Inner Core - Neumeister Bar-Am, Berlin (2014), Dust Skin Matter – Diablo Rosso, Panama City [2013];The Hole and the Lump – Interstate Projects, New York; Real Things, Explorations in Three Dimensions – Oliver Francis Gallery, Dallas [2012] & Light Trapped in Matter – Kunstihoone, Tallinn [2011]. De Joode has an upcoming solo exhibitions at SWG3 Gallery, Glasgow [2014]. She studied time-based arts at Gerrit Rietveld Academie, Amsterdam and at Art Academie ST’Joost, Breda.

Inaugurazione 5 aprile ore 12

Museo Apparente
vico Santa Maria Apparente, 17 - Napoli
Su app.



Messaggio di Gino il sabato 5 aprile 2014 alle 09:19   -  forum administrator-  forum moderator
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5/4/2014

Davanti a noi l'archeologia

Il Ramo d'Oro, Napoli

Davanti a noi l'archeologia. Anche l'arte, nella modernita', deve rifondarsi attraverso coraggiosi e audaci lavori di scavo sulle origini e interrogarsi sul perche' funzioni in quelle maniere e non in altre, con quei linguaggi e non con altri.


 

comunicato stampa

Anche l’arte, come la cultura e i saperi, nella modernità, deve rifondarsi attraverso coraggiosi e audaci lavori di scavo sulle origini e interrogarsi sul perché funzioni in quelle maniere e non in altre, con quei linguaggi e non con altri. In breve deve fare archeologia, esplorandosi per spaccati verticali che portano al sottosuolo della coscienza. Ed è esattamente questo che fanno i nostri artisti, qui riuniti in gruppo per affinità e consonanze linguistiche e di ricerca, pur nelle diversità e distinzioni di gusto e di enunciati: da sempre essi sono intrepidamente dislocati sui sentieri che vanno verso i boschi delle origini e vi penetrano profondamente. E l’origine, ormai è noto, non è un punto fermo nel tempo e nello spazio, ma è una costante imminenza sollecitante e cogente della coscienza e dei comportamenti, qualcosa che induce a essere diversi in quanto portatori di informazioni remote, di linguaggi dimenticati, di immagini rimosse.

A questo laboratorio di idee e di ricerche, come è nella mostra documentato a campionatura, si dedicano: Libero Galdo, che più avanza negli anni, più acquista in levità e in albalità espressiva; Emanuele Antonucci, anche lui sempre agli inizi e pieno di stupore; Rocco Molinari, un artista oggi raro, capace di chiudersi in un atelier per sempre; Dino Patroni, in attento ascolto delle sollecitazioni prime e nascoste della vita alla comunicatività; Natalino Zullo, preso nel flusso rapinoso della vita donde trae tutte le conseguenze del caso; Franco Canale, nel quale gli allacciamenti si stringono da soli ab antiquo; Franca Tortora, per la quale la libertà del volo è la leva per sollevare il mondo sotto impulso di una ludicità primigenia; Fabio Rocca, per sua dannazione e nostra fortuna assorbito integralmente a fare i conti con un intrigato reticolo di relazioni dinamiche delle cose; Enzo Pagano, indagatore profondo e suggestivo delle affinità e delle consonanze; Franco De Luca, il fotografo il cui occhio è costantemente rivolto a sorprendere il momento di rivelazione della contraddizione fra interrelazione e differenza.

Sabato 12 aprile 2014 dalle ore 18 sarà riservato ai soli iscritti al seminario "la scelta e la cura" condotto da Franco Lista e Vincenzo Montella.

Opere di : Emanuele Antonucci, Franco Canale, Franco De Luca, Libero Galdo, Rocco Molinari, Enzo Pagano, Dino Patroni Fabio Rocca, Mirta (Franca Tortora), Natalino Zullo.

A cura di Ugo Piscopo

Inaugurazione sabato 5 aprile 2014

Il ramo d'oro
via Omodeo 124, Napoli
Aperto tutti i giorni tranne giovedì ore 16-20
Ingresso libero



Messaggio di Gino il lunedì 7 aprile 2014 alle 10:26   -  forum administrator-  forum moderator
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Tra Oriente ed Occidente – Arte e spiritualità nel Novecento
Le Danze Sacre - Danza sul mandala

Sabato 12 aprile 2014 Ore 10:00 Museo Nitsch Vico Lungo Pontecorvo 29/d

Tra Oriente ed Occidente - Arte e spiritualità nel Novecento, Le Danze Sacre (Danza sul mandala e Danza di Gurdjieff), è un primo appuntamento con la città di Napoli che l’Accademia di Belle Arti, in collaborazione con la Fondazione Morra, e la Comunità Dzogchen di Napoli Namdeling, vuole dare per lo sviluppo di una cultura di pace e di consapevolezza individuale e collettiva.
Il titolo dell’iniziativa si inserisce nel programma didattico di Gabriella Dalesio, docente di Storia dell’arte contemporanea, nonché critico d’arte e studiosa del rapporto tra arte orientale e occidentale.
Dopo la conferenza, che prevede proiezioni di video informativi sulle danze presentate, dodici persone, sei uomini e sei donne danzeranno su un mandala di cinque colori, steso a terra sulla terrazza antistante il Museo, la Danza delle Sei Liberazioni.
La Danza del Vajra è stata insegnata dal Maestro Chögyal Namkhai Norbu sin dai primi anni novanta, ed è stata inserita dall’Unesco fra i patrimoni dell’Umanità.
Vajra è un termine sanscrito che significa diamante: nell'insegnamento Dzogchen è il simbolo della nostra natura essenziale, immutabile come il diamante.
"Attraverso la Danza del Vajra il praticante integra la voce nel canto, il corpo nella danza e la mente nello stato di contemplazione." Sono queste le parole del Maestro Chögyal Namkhai Norbu sul senso della Danza del Vajra, una meditazione in movimento che ci aiuta a rilassare le tensioni della vita quotidiana.

Presiede: Aurora Spinosa, Direttore dell’Accademia di Belle Arti di Napoli Coordinatore: Gabriella Dalesio
Relatori: Salvatore Di Carluccio, Christiane Rhein, Margit Martinu, Giovanna Natalini

Programma

  • Ore 10:00 Presentazione programma della giornata
  • Ore 10:30 Le danze sacre di Gurdjieff
  • Interventi di Margit Martinu e Giovanna Natalini
  • Danza sul Mandala, Danza delle Sei liberazioni
  • Interventi di Salvatore di Carluccio e Christiane Rhein
  • Ore 12:00-13:30 Danza delle Sei Liberazioni (dimostrazione di danza sul mandala)

Salvatore Di Carluccio e Christiane Rhein, studenti di Chögyal Namkhai Norbu, il maestro Dzogchen cui questa danza fa riferimento, sono insegnanti della Danza del Vajra da diversi anni. Margit Martinu è insegnante delle Danze di Gurdjieff e Giovanna Natalini è compositrice e pianista. Alla fine di maggio, sarà organizzata nella sede dell’Accademia di Belle Arti un corso sulla Danza delle Sei Liberazioni.

La Danza del Vajra

La Danza del Vajra, se praticata con la giusta attitudine e perseveranza, può diventare un mezzo per scoprire la nostra vera natura, nello stato della contemplazione. La Danza del Vajra è una meditazione in movimento che ci aiuta a rilassare le tensioni della vita quotidiana. I movimenti semplici, ampi e fluidi donano dolcezza e serenità alla mente. Eseguiti al suono di sillabe sacre (mantra), che si trovano nei testi originari dell'Insegnamento Dzogchen, ci permettono di ritrovare uno stato di equilibrio e di benessere. I suoni e i movimenti della Danza del Vajra agiscono sui vari punti energetici del corpo, secondo una conoscenza millenaria dei canali e dei centri dell'energia simile a quella dell'agopuntura. In tal modo la Danza scioglie eventuali blocchi, armonizza i nostri tre aspetti principali, vale a dire il corpo, la voce o energia, e la mente, e sviluppa la presenza e la consapevolezza. La Danza del Vajra viene praticata su un Mandala, simbolo della corrispondenza fra la dimensione interna dell'individuo (microcosmo) e quella esterna del mondo (macrocosmo). Una sessione di danza dura almeno 20 minuti. Possono partecipare dodici danzatori, sei uomini e sei donne, disposti sulle dodici dimensioni del Mandala. Queste dimensioni rappresentano l'interazione e l'inseparabilità dell'energia femminile e maschile. Quando nella Danza queste energie sono perfettamente coordinate, la pratica diventa un'esperienza di intensa gioia.

DANZE SACRE E MOVIMENTI di G.I. GURDJIEFF
La presenza al corpo, al pensiero, al sentimento

I Movimenti e le Danze sacre, sviluppati da G.I. Gurdjieff, hanno una origine molto antica e sono frutto dei suoi lunghi viaggi durante molti anni che egli ha dedicato alle ricerche della conoscenza all’inizio del secolo scorso. Fanno parte integrante del suo insegnamento; contengono ritmi, esercizi e movimenti, disegnati per liberarci dalle abitudini e tensioni del corpo, del sentimento e del pensiero – che ci tengono imprigionati nel mondo condizionato. Richiamano la presenza a noi stessi, sviluppano l’attenzione, il coordinamento, la concentrazione e la consapevolezza. Sono un strumento per l’osservazione di se stessi e ci conducono ad uno stato più equilibrato. La ricerca e la pratica di questa arte sacra ci portano ad una percezione profonda del sacro dentro di noi. Le musiche per i Movimenti eseguite al pianoforte sono intimamente connesse con questo “viaggio interiore”.

Margit Sien MARTINU

Nata e cresciuta a Praga. E‘ stata educata alla danza e alla ginnastica artistica; ha partecipato alla squadra nazionale. Questo training ha avuto le sue radici nel metodo Delacroz che comprende non solo il movimento corporeo, ma sviluppa anche la sensibilità verso la musica. Nel 1968 lascia il paese di origine e si reca a Londra. Agli inizi degli anni settanta incontra J.G. Bennett, allievo di G.J.Gurdjieff, il quale la introduce all’insegnamento di quest’ultimo. Nel 1975 entra nell’ International Academy for Continuous Education in Sherborne, Inghilterra, diretta da J.G. Bennett ove frequenta un corso residenziale di dieci mesi basato sull’insegnamento di Gurdjieff e disegnato per lo sviluppo armonico dell’uomo. Comprendeva lo studio dei metodi orientali ed occidentali tra cui la psicologia, la storia, la cosmologia e la filosofia ma anche i lavori pratici come il giardinaggio, laboratori artigianali, la musica, la meditazione e, in particolare, i Movimenti e le Danze Sacre di Gurdjieff. Nell’ estate del 1977 partecipa negli Stati Uniti al seminario di training per la formazione di insegnanti dei Movimenti a Claymont in West Virginia - filiale dell’International Academy for Continous Education, fondata da J.G. Bennett. Dal 1977 al 1982 approfondisce negli Stati Uniti lo studio dell’insegnamento e del sistema di Gurdjieff presso l’Istituto di Paul Anderson, allievo e segretario di Gurdjieff negli Stati Uniti. Sotto la sua direzione si è formata come insegnante di Movimenti e comincia la sua attività didattica. Nel 1985 torna in Europa e studia con insegnanti della Fondazione di Gurdjieff e svolge il ruolo di insegnante di Movimenti. Ha condotto laboratori sull’Introduzione ai Movimenti di Gurdjieff presso il DAMS della Sapienza a Roma. Ha curato varie dimostrazioni pubbliche di Movimenti: al DAMS di Bologna, a Pescara, a Roma, al Teatro Era di Pontedera. Ha curato vari concerti di musiche sacre di Gurdjeiff a Roma e a Praga. Negli ultimi anni partecipa come staff al Gathering annuale in Inghilterra di vari gruppi europei che studiano e praticano l’insegnamento di Gurdjieff. Negli ultimi tre anni dirige negli Stati Uniti il Progetto sullo studio e la ricerca dei Movimenti e delle Danze Sacre al fine di approfondire, trasmettere e preservare questo metodo nella società odierna. Da più di vent’anni conduce corsi e seminari in Italia, in Europa e negli Stati Uniti.

www.gurdjieffmouvements.it

GIOVANNA NATALINI

Dal 1998 lavora come pianista accompagnatore per le Danze Sacre di Gurdjieff, tenendo regolarmente seminari in Italia (a Roma, Centeno e Pontedera) con M. Martinu; ha anche lavorato con J. Wilkinson in Toscana e in Slovenia in diversi seminari residenziali. Ha partecipato a diverse dimostrazioni pubbliche del lavoro di Gurdjieff: nel 2004 a Pescara per il Festival Moving in the City, nel 2005 a Roma presso la Sala Cantieri Scalzi, nel 2010 a Pontedera presso il Teatro Era. Dal 2003 lavora a RAI RADIO3 come esperto di musica, fino al 2009 per Il Terzo Anello Musica, dal 2010 per la trasmissione Primo Movimento. Ha collaborato come compositore con i gruppi teatrali O Thiasos TeatroNatura e il Teatro della Memoria e con la casa editrice EMONS specializzata in audiolibri.

www.giovannanatalini.com


INFO:
Accademia di Belle Arti di Napoli, via bellini 36 – 80138 Napoli
tel. 081 441900 – 081441887
Fax 081 444245
direzione@accademiadinapoli.it
Ufficio Stampa: Dott.ssa Costanza Pellegrini
us.accademiadinapoli@gmail.com
www.accademiadinapoli.it

Museo Nitsch, Vico lungo Pontecorvo 29/d - 80135 Napoli
Tel. + 39 081 5641655 / Fax. +39 081 5641494
info@fondazionemorra.org
www.fondazionemorra.org

NAMDELING, Via Ponti Rossi 113H, Capodimonte 80137 Napoli
tel. 081.7410237 – 348 2609725
blu@namdeling.org
www.dzogchennapoli.org


Master Class Living Theatre: If I Could Turn You On

condotto da
ANTONIA MATERA MASULLI e GARY BRACKETT del The Living Theatre di New York
presentato da Fondazione Morra
Il laboratorio si svolgerà presso il Museo Nitsch
il 25, 26 e 27 aprile 2014 dalle 12.00 alle 20.00

Non è richiesta una preparazione specifica, il laboratorio è aperto a dilettanti e professionisti.
La quota dell'iscrizione é di euro 100; studenti euro 80.
Ai gruppi (minimo di 4 persone) 65 euro.
La caparra di 50 euro (non risarcibile) da versare al momento della registrazione, entro 18 aprile.

(Ospitalità possibile a 25 euro al giorno a persona.)

Info e iscrizione:
http://www.livingeuropa.org/bulletin.html
Associazione Culturale
LIVING THEATRE EUROPA
sede: via Belpoggio, 27
34123 Trieste ITALIA
CF/PI: 01182190320
www.livingeuropa.org
+39.347.834433


Gentili amiche, gentili amici,
La Fondazione Morra è tra le realtà culturali napoletane cui è possibile destinare una quota, il 5 per mille, delle imposte sul proprio reddito.
Apponendo la vostra firma nel riquadro stabilito e il numero del codice fiscale della Fondazione Morra 94202830637 aiuterete una importante istituzione internazionale, espressione della cultura contemporanea nel mondo.



Messaggio di Gino il martedì 8 aprile 2014 alle 09:37   -  forum administrator-  forum moderator
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Napoli

dal 12 aprile al 2 maggio 2014

Gloria di Simone

Magic Art For Love

Mostra Personale

Sede della mostra:

Aistetikà

via Domenico Cimarosa, 23 (adiacente Carrefour)

Napoli - Vomero

Vernissage

Sabato 12 aprile 2014 ore 18

ORARIO

Dal lunedì al venerdì ore 16 – 20

Chiuso sabato e festivi

Curatori:

Sergio V. Garzia

Note Critiche:

Isabella De Chiara

COMMENTO

Gloria di Simone può definirsi un’artista che ha posto la creatività alla base di tutte le tecniche espressive con le quali ha preso contatto e dimestichezza. Non è pertanto inquadrabile in una categoria ben definita essendo nel contempo architetto, pittrice, artigiana, disegnatrice, art director e tanto altro ancora. Ha coperto i ruoli di ideatrice, progettista, artefice e promotrice di quanto ha creato per decenni. Ha viaggiato in giro per il mondo alla ricerca dell’anima e della cultura che emana dai luoghi e dalle persone. In questa mostra personale sono presenti una ventina di opere eseguite a tempera che lei usa come acquerelli. L’artista accoglierà gli ospiti per illustrare le sue opere nel corso del vernissage tenuto nello storico palazzo abitato da Roberto Murolo, situato al Vomero, sulle scale che dalla Funicolare Centrale portano a via Morghen. Il buffet è preparato da Ciro e Carlo Amato (pasticceria La Rosa), accompagnato dal vino delle Cantine Astroni.

 

IL PERCORSO ARTISTICO

Gloria di Simone descrive se stessa.

“Magic ART for LOVE - ARTE magica per il CUORE - nasce dal desiderio di portare gioia e leggerezza nella vita e nel cuore delle persone. Ciò che mi sta a cuore è la loro serenità ed il loro equilibrio, affinché possano vivere una vita ricca di esperienze ed appagante, consci della bellezza che ci circonda in ogni momento.

Il mio obiettivo è rendere l'Arte accessibile a tutti, via internet o per le strade, magari coinvolgendo le persone ed i cittadini ad abbellire il loro mondo colorando i propri spazi, come scale, muri, panchine e quant'altro.

Sono grata alla Vita, perché ho vissuto intensamente ed ho fatto tante esperienze, lavorative e non.

Tutte queste esperienze mi hanno portata ad essere quello che sono ora, uno spirito libero, che non ama recinti e classificazioni di qualsiasi genere.

La mia arte è intuitiva, nasce in stato meditativo dall'Amore universale.

INFO AISTETIKA’

Aistetikà è una associazione che ha come mission la valorizzazione delle eccellenze materiali ed immateriali del nostro Paese (monumenti, beni culturali, artisti, scienziati, qualità e stile di vita).

I campi in cui l’Italia gode fama in tutto il mondo sono indubbiamente le arti visive, moda, cinema, architettura, poesia, musica, danza, artigianato, enogastronomia. Per sostenere questo primato, Aistetikà individua e promuove talenti emergenti e personaggi di valore non adeguatamente riconosciuti, organizzando mostre, eventi e conferenze, in collaborazione con la storica Libreria Loffredo. La sede espositiva è ubicata  in via Cimarosa, 23 - Napoli

 aistetika@gmail.com

 www.aistetika.jimdo.com

 https://www.facebook.com/asso.aistetika

 

APPROFONDIMENTI

 

IL PERCORSO ARTISTICO

Gloria di Simone descrive se stessa.

“Magic ART for LOVE - ARTE magica per il CUORE - nasce dal desiderio di portare gioia e leggerezza nella vita e nel cuore delle persone. Ciò che mi sta a cuore è la loro serenità ed il loro equilibrio, affinché possano vivere una vita ricca di esperienze ed appagante, consci della bellezza che ci circonda in ogni momento.

Per questo il mio obiettivo è rendere l'Arte accessibile a tutti, via internet o per le strade, magari coinvolgendo le persone ed i cittadini ad abbellire il loro mondo colorando i propri spazi, come scale, muri, panchine e quant'altro.

Sono grata alla Vita, perché ho vissuto intensamente ed ho fatto tante esperienze, lavorative e non.

IL LAVORO - architetto, grafico, desktop publisher, art director in pubblicità, designer di oggetti e mobili, artigiano (nella realizzazione dei miei mobili), docente di computer grafica, skipper ed istruttore di veicoli fuoristrada.

TUTTO IL RESTO - i viaggi - li adoro, amo definirmi una "viaggiatrice" non una turista, perché nei miei viaggi ricerco l'Anima e la cultura dei luoghi e delle persone, ed il contatto con Gaia, la nostra Madre Terra - e poi ceramica, teatro, cucina, nuoto agonistico, immersioni subacquee, raid e rallye off road, trekking sulle Dolomiti, Tai Chi, Reiki ed Healing Sound.

Tutte queste esperienze mi hanno portata ad essere quello che sono ora, uno spirito libero, che non ama recinti e classificazioni di qualsiasi genere. L'avere consapevolezza di Chi Sono Veramente ed esprimere il mio più grande potenziale per il bene mio, e quindi dell'umanità, è l'unica costante e l'unico vero impegno della mia vita.

Ora la mia arte è intuitiva, nasce in stato meditativo dall'Amore universale.

Le mie doti naturali mi hanno portato a diventare Master Reiki ed a creare tecniche di guarigione simili a quelle degli Esseni e degli antichi Egizi, ed unendo la mia particolare sensibilità nell'uso del colore alle mie doti di guaritrice, ho potuto miscelare abilità, professionalità e talento personale in un'Arte che si manifesta in molteplici espressioni che fanno bene alla salute, riequilibrando le energie, come i miei "Axquarelli", gli "HealhCatcher" o "Acchiappasalute", ed i Racconti per l'Anima.

LA MIA FILOSOFIA: TUTTI POSSONO ESSERE CREATIVI! IL DONO DELLA CREATIVITA’ APPARTIENE A TUTTI

Essere creativi per me non significa altro che fare le cose con Amore, significa essere totalmente appassionati ed immersi in quello che si sta facendo, essere la cosa che si sta facendo, godendola e celebrandola, qualunque essa sia, nel momento presente.

Il mio percorso spirituale mi ha reso sempre più consapevole ed aperta a Tutto Ciò Che È e mi ha permesso di essere in contatto con la mia parte divina, il mio Sè più elevato. Così, tramite la mia Arte, porto la mia Creatività agli altri, affinché tutti possano rispecchiarsi e riconoscere la Divinità che è in loro e vedere quali Esseri meravigliosi ed unici siano. Proprio per questo qualche anno fa ho ideato e condotto un laboratorio di pittura intuitiva, ColorARTi, dove ognuno può liberare il proprio bambino interiore e ritrovare la propria creatività, a volte perduta. ColorARTi è uno spazio magico, dove il tempo scompare, non è un semplice laboratorio di pittura, è soprattutto un modo per rilassarsi e trascorrere due ore senza mente, senza pensieri, direttamente collegati con la parte più elevata di Sé. L'attività infatti si svolge in 4 fasi: movimento, gioco, rilassamento e creatività.

 

NOTE CRITICHE  DI ISABELLA DE CHIARA

Blu, giallo, oro, rosso, fiamme, fuoco, lingue d'acqua, strisce di terra riemerse, cielo e aria, stelle e conchiglie marine: "Yin e Yang: evolution to fusion"...

Gloria unisce vita e gioco, amore e passione vibrante con forme tridimensionali oppure astratte, creazioni fatte da migliaia di punti di fuga in diverse prospettive.

L'intuizione guida la sua mano nel rassicurante gioco di colori squillanti e il punto di vista del cuore permette alla fantasia di trasporre in realtà ciò che si crea.

Nelle sue pitture, non acquerelli ma trattati come tali, la luce cambia direzione e s'infrange ora su volti, ora in animali, in forme naturali o paesaggi che potrebbero essere reali o solo di fantasia, come "Il Continente perduto" o "Lanzarote", o scaturiti da esplosioni d'Amore, come in "You Are Love".

Creati quasi per un istinto magico, gli "HealthCatcher" catturano il malumore, la noia, giocando tra musica e colori, vibrando tra suoni e forme che curano lo Spirito e donano forza equilibrando le energie.

La pittura di Gloria sembra domandare alla storia: "ciò che lo spirito crea, è una porta d'accesso alla comprensione  della realtà di questo mondo?"

E il messaggio dei suoi colori squillanti significa solarità e speranza che lei trasmette all'occhio di chi li osserva, mentre le forme naturali raccontate in modo così indeterminato, significano una grande libertà di scelta, non una mancanza di decisione tra materia e spirito ma la proposta di una profonda consapevolezza nel porsi nell'una e nell'altra o nell'armonia della loro unione.

E le prospettive mutevoli in cangianti fughe prospettiche sono il segno di una visione pluriforme e sfaccettata come i piani di un prisma che riflette la luce in mille arcobaleni.

La sua proposta è fattibile e reale, è ancorata alla realtà a causa delle forme cui fa costante riferimento, eppure lascia spazi di evoluzione e di scelta (come in «untitled 1») che rispecchia la sua carica di emozione sonora.

È una Terra che cambia, che cerca una nuova stabilità, che chiede di imparare a sognare con Lei.

"Yin e Yang" diventa un gioco simbolico di opposti complementari, che riconducono all'Unità della creazione, dove il creatore e la creatura si fondono nel momento presente. Fantasia ed immaginazione si combinano con forza e presenza nella ricerca di primordiali memorie: è lo Spirito, sempre giovane e nuovo, che trova la sua origine e la sua meta.

Gloria esprime così la sua ricerca sincera di Verità e getta ai campi del futuro i semi di quelle che saranno "le piantagioni d'Amore" cui ognuno potrà avere accesso.

INFO Gloria Di Simone:

 HYPERLINK "mailto:gloria.dis@fastwebnet.it" gloria.dis@fastwebnet.it

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INFO AISTETIKA’

 Aistetikà è una associazione che ha come mission la valorizzazione delle eccellenze materiali ed immateriali del nostro Paese (monumenti, beni culturali, artisti, scienziati, qualità e stile di vita).

I campi in cui l’Italia gode fama in tutto il mondo sono indubbiamente le arti visive, moda, cinema, architettura, poesia, musica, danza, artigianato, enogastronomia. Per sostenere questo primato, Aistetikà individua e promuove talenti emergenti e personaggi di valore non adeguatamente riconosciuti, organizzando mostre, eventi e conferenze, in collaborazione con la storica Libreria Loffredo.

Expo: via Cimarosa, 23 - Napoli

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 HYPERLINK "http://www.aistetika.jimdo.com" www.aistetika.jimdo.com

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Messaggio di Gino il martedì 8 aprile 2014 alle 09:40   -  forum administrator-  forum moderator
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Con il Patrocinio del Comune di Cerreto Sannita
e del MARC (Musei Arte Cerreto)

MARCON - Museo ARte CONtemporanea
ex-Carcere Feudale, Piazza S. Martino
82032 Cerreto Sannita (BN)

Ellen G.
A UTOPIA
sculture in terracotta

testo critico di Donatella Gallone


vernissage
sabato 12 aprile, ore 11:00
12 aprile - 11 maggio 2014
festivi ore 10,00-12,30 e 17,00-20,00
oppure telefonando al
339.7085497

info 338.8345539
elleng.arte@gmail.com
www.elleng.it

Nei suggestivi locali delle carceri feudali di Cerreto Sannita (BN) è oggi "detenuta" una pregevole raccolta di arte contemporanea in ceramica che annovera alcuni tra i nomi più prestigiosi del panorama artistico italiano: la collezione del MARCON (Museo di ARte CONtemporanea), che con la mostra di sculture di Ellen G. inaugura quest’anno un nuovo percorso di promozione e tutela dell’arte, proponendo ai suoi visitatori il lavoro di artisti contemporanei, che nella loro ricerca hanno scelto di confrontarsi con la materia ceramica.
Ellen G. presenta al pubblico alcune delle sue opere più recenti, riunite intorno all’idea della bellezza come valore etico-sociale e l’esposizione sin dal suo titolo - A UTOPIA – costituisce anche un personale omaggio dell’artista alla storia di Cerreto Sannita, il cui progetto aderì, appunto, all’idea d’una città perfetta, in grado di coniugare bellezza e benessere sociale, proprio come nell’Utopia di Tommaso Moro. D’altro canto, l’arte è essa stessa unA UTOPIA proprio nella misura in cui ogni artista esprime con la sua opera il (bi)sogno di cambiamento e, mediante l’arte, la sua personale visione immaginifica e divergente del mondo.
Le sculture di Ellen G., tutte realizzate in terracotta, testimoniano, attraverso l’equilibrio architettonico delle forme e dei volumi, la ricerca della bellezza, come condizione indispensabile a garantire ed alimentare nel tempo un legame armonioso tra individuo e comunità, soggetto e oggetto, uomo e natura.
prof. Antonino Maddonni, Direttore MARCON di Cerreto Sannita, arch. Lorenzo Morone, Assessore alla Cultura – Vice Sindaco del Comune di Cerreto Sannita

Utopia è un sogno di bellezza dove l’armonia è luce, costruzione, sfumature. In un tenero abbraccio con l’atmosfera che dona al nero riflessi brillanti e al colore estasi. È il viaggio fantastico di Francesca Pirozzi che ha scelto di identificarsi in Ellen G, nome d’arte molto vicino al suono di due lettere “lg”, cuore del verbo greco “légo”, “mettere insieme”, formula alchemica del suo universo creativo, intessuto di relazioni tra pensieri e vita, oggetti e storia, materia e mito. Che rivive nella favola di Diana e Atteone, scolpita in un intreccio tra le forme della Dea e le sembianze del cacciatore trasformato in cervo per aver visto la divina fanciulla bagnarsi, nuda, con le compagne all’ombra della selva.
Utopia è la città ideale che scioglie i contrasti nel dialogo architettonico tra forme e intuizioni, astrattismo e figurativo, fisicità e poesia. Come in Muladhara, lucente vaso-scultura in terracotta: il titolo rimanda al primo chakra, centro energetico del corpo, che nella tradizioni religiose dell’India, rappresenta la radice, il fondamento, la terra, la vitalità, l’origine biologica. Ma la composizione, che lievita nella diramazione di piccoli fogli legati tra loro da un’unica linfa, è omaggio alla mente, al flusso della scrittura, all’elaborazione di emozioni. In un continuo gioco di comunicazione tra gioia di vivere e coscienza universale.
Utopia è un Arcano dove l’essenziale diventa bello e la saggezza della società matriarcale, frantumata dal tempo, si espande in un brandello di Arazzo, luogo di magica preghiera. Mentre Falso movimento interpreta il cambiamento racchiuso in una scatola futurista dalla struttura sfuggente dove le cose riposte occupano spazi imprevedibili. E Quel che resta del giorno si propone, alla fine, come sentimento di una felicità possibile.
Donatella Gallone, 2014



Messaggio di Gino il martedì 8 aprile 2014 alle 09:44   -  forum administrator-  forum moderator
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OniWong - EX

 

 

 

Sabato 12 aprile ore 20.00

Sarajevo Supermarket

Piazza Gesù e Maria, 13 bis

Napoli

 

tutti i giorni su appuntamento fino all'11 maggio

 

 

 

sarajevo supermarket chiude e fa festa... con OniWong e per un mese intero...



Partecipare ad una installazione di OniWong è sempre un'esperienza catartica. Si è presi da quella sensazione che avvolge trovandosi al cospetto della rappresentazione d'una interiorità che evolve verso stadi di coscienza in ordine progressivo. E accade anche con EX, dove l'artista, equilibrando forme e cromatismi, unisce elementi urticanti con segni d'algida pacificazione. EX-allontanamento per tendere all'oltre. È riferito a quel tratto d'accumulo ordinato-disordinato d'esperienze che hanno formato la personalità fisico-emozionale individuale. Tratto che, per intenzione, vuole essere superato per tendere-tendersi verso prospettive coscienziali evolute. Il superamento è nello spazio sacrale, segnato dalla sepoltura, dove l'epitaffio, trascritto nella successione numerica di Fibonacci, sottende l'apertura a quell'oltre che, relazionato all'infinito, appare, superando stadi di coscienza raggiunti e cristallizzati.

La ricerca di OniWong è simbiotica col porsi domande che hanno la probabilità di avere risposte in scenari di possibilità armoniche, un gioco a raggiungere che non pone limiti d'arrivo. Il bianco dominante dell'insieme non è il sublime appagante agognato. OniWong assoggetta questo non colore al non luogo, dove quel senso di disorientamento nasce all'inizio dell'avventura d'iniziazione. Entrando nell'installazione, appare ad altezza di sguardo una foto che, nel gioco prospettico d'una strada, presenta palazzi come strutture di quelle certezze da superare. L'orizzonte a cui tende la via è metafora di quell'oltre possibile. Sul pavimento tinteggiato di bianco, palloncini bianchi, gonfi d'aria, sono quella leggerezza momentanea, manifesta nell'animo, quell'apertura del discernimento – simbiotico – all'atto liberatorio. Si muovono liberi al passaggio dei visitatori, la mobilità è il pressupposto dell'animo che si avvia alla ricerca, mosso dal fastidio suscitato da una situazione insostenibile. Lo scalcìo involontario del visitatore è l'atto di disturbo che dà il via. Come lo è il ronzio della mosca, sonorizzato nel biancore dell'ambiente. La mosca è artefice della decomposizione-trasformazione di un composto organico, con caratteristiche fisiche proprie, in altro. Concetto che è in scena anche nei garofani che, posti con l'acqua in un secchio bianco, marciranno con la manifestazione tipica dell'odore.

OniWong rende questo passaggio metafora dell'evoluzione coscienziale, ogni cosa è tutto, uno.

Materia e spirito indissolubili, insieme nel viaggio della transmutazione ciclica e quindi infinita.”

Livka Vozla

 

 

 

OniWong vive e lavora a Napoli. Negli anni '80 vede la luce nei movimenti underground che crescono in città. Partecipa nel giugno '89 all'occupazione del Tienament, collabora con Studio Aperto Multimediale, gli Eretici, Laboratorio 3c, Dissociazione Culturale, Cielo Celeste, Contropotere, Area. È tra gli artisti del Mivhs-HomeGallery.

Nella sua ultima produzione - Bella Buona e Brava - la presenza di piume e di chiodi e mosche come sintesi estrema per descrivere l'effimero e la molestia. Luccicchio e disadattamento-chiodi gioiello e piume per solleticare-in un gioco perverso di tortura e piacere. Bella Buona e Brava-è solleticata dal proprio successo. Mostre: 2013: Cib'arti, sarajevo supermarket, Napoli; A.Temporale, Mivhs, Casavatore (Na). 2011: Il prezzo del desiderio, Mivhs, Casavatore (Na). 2005: Di colore oro, Sturlespital, Berna. 2002: Area, Franco Riccardo Arti Visive, Napoli. 1999: BerliNapoli, Tachles, Berlino. 1999: Proiezioni Video No Stop, Studio Morra, Napoli. 1987: Sex and Violence, Napoli.

 



Messaggio di Gino il martedì 8 aprile 2014 alle 09:51   -  forum administrator-  forum moderator
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Donna Carmela

 

Performance teatrale di Donna Carmela, piccolo anticipo del prossimo spettacolo

Sfilata della collezione primavera estate 2014 +
Sfilata delle opere del Corso di Cucito Creativo Inverno 2014. 
al Birrificio Metzger Centro di Cultura Contemporanea Torino 
Via Pinelli 63/A - 10144 Torino
l'esposizione degli abiti sarà disponibile, su richiesta fino al 24 Aprile.

 

 

Vi aspetto

 

Donna Carmela

 



Messaggio di Gino il mercoledì 9 aprile 2014 alle 09:09   -  forum administrator-  forum moderator
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9/4/2014

Jay Wolke

Galleria PrimoPiano, Napoli

Architecture of Resignation. La lettura delle immagini che l'autore ha prodotto in vari viaggi nel Mezzogiorno d'Italia nel corso di sette anni.


 

comunicato stampa

a cura di Antonio Maiorino Marrazzo

Il progetto fotografico di Jay Wolke necessiterebbe di un saggio per la cui stesura sarebbe utile sapere ben districarsi nelle scienze antropologiche, in quelle politiche, storiche, sociologiche La lettura delle immagini che l’autore statunitense, docente di arte e design del Columbia College di Chicago, ha prodotto in vari viaggi nel Mezzogiorno d’Italia nel corso di sette anni, ci appartiene e ci ferisce, senza alcuna speranza da suggerire, Architettura di rassegnazione: fotografie dal Mezzogiorno. L’autore americano, le cui opere sono parte delle collezioni permanenti del Whitney Museum of American Art, del MOMA di New York e di San Francisco tra gli altri, giunge alla Galleria PrimoPiano nella sua prima esposizione italiana di Architecture of Resignation. Il professor Montanari scrive: “Wolke ha scattato le fotografie tra il 2000 ed il 2007 in un lungo e amaro Grand Tour in cui l’amore per il Bel Paese non si è impantanato nell’eterna oleografia dietro cui cerchiamo, da secoli, di nascondere la nostra inarrestabile decadenza.” (…) “Per un’adeguata ecfrasis di queste fotografie, di sorprendente nitore formale, ci vorrebbe la penna di un marchese De Sade, o di uno Sciascia. Ma solo Fellini potrebbe mettere in scena il mausoleo romano dell’Appia pieno di spazzatura, tra cui troneggia un inconcepibile materasso azzurro.” E Roberta Valtorta, nel testo critico del catalogo della mostra, amaramente scrive: " Vedere l'Italia e morire" Il significato di questa frase sembra ora cambiare completamente. Oggi, è il dolore che prende il posto dello stupore. Un tempo si pensava che dopo aver visto l'Italia ci si poteva sentire soddisfatto della tua vita e poi morire. Ora sembra che se si vede l'Italia ci si sente di morire.”

16 stampe Inkjet a colori 76 x 101 cm allestite alle pareti della Galleria PrimoPiano senza alcun tipo di supporto.

La lecture all’Accademia di Belle Arti di Napoli:

Giovadì 10 aprile 2014 alle ore 11 presso l’aula Magna dell’Accademia Di Belle Arti di Napoli
Jay Wolke terrà una Lecture aperta al pubblico in collaborazione con il Biennio Specialistico di Fotografia coordinato dal Prof. Fabio Donato.

Cenni biografici:
Jay Wolke è artista ed educatore che vive a Chicago Illinois (usa). Autore di tre monografie fotografiche: All Around the House: Photographs of American – Jewish Communal Life (Istituto d’Arte Chicago, 1998), Along the Divide: Photographs of the Dan Ryan Espressway (Center of American Places, 2004) and Architecture of Resignation: Photographs from the Mezzogiorno (Center for American Places– Columbia College Press, 2011). Le sue opere fotografiche sono state esposte in mostre internazionalie fanno parte delle collezioni permanenti del Whitney Museum of American Art, del MOMA di New York, dell’Art Institute di Chicago, del MOMA di San Francisco e in altre istituzioni museali. Wolke ha frequentato la Washington University, la Saint Luis (BFA) e L’ Insitute of Design, IIT (MS). Attualmente è Professore di Cattedra dell, Art and design Department, Columbia College Chicago.

Inaugurazione 9 aprile ore 18.30

Galleria PrimoPiano
via Foria, 118 Napoli
mar-mer-gio-16-19 o su appuntamento
Ingresso libero



Messaggio di Gino il giovedì 10 aprile 2014 alle 09:51   -  forum administrator-  forum moderator
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10/4/2014

III Meeting d'arte internazionale

Hotel Conca Park, Sorrento (NA)

Convegni, conferenze, esposizioni, performance di danza e una mostra nella quale 11 artisti si mettono in gioco davanti ad un'ansiosa platea.


 

comunicato stampa

a cura di Letizia Caiazzo e Massimo Pasqualone

Avrà luogo dal 10 al 13 aprile il terzo Meeting d’Arte Internazionale della Città di Sorrento. A fare da cornice al prestigioso evento vi sarà il Conca Park Hotel sito lungo la centrale Via degli Aranci dove si terranno convegni, conferenze, esposizioni e performance di danza grazie a personaggi di ambito nazionale e internazionale. Con il patrocinio della Città, grazie agli organizzatori e curatori Letizia Caiazzo e Massimo Pasqualone, 11 artisti si metteranno in mostra e in gioco davanti ad un’ansiosa platea.

In particolare, venerdì dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 16.00 alle 18.00, vi saranno gli incontri con le scolaresche ed il pubblico, mentre alle ore 19.00 avrà luogo la conferenza del Prof. Giovanni Cardone sul tema “L’arte oggi” cui seguirà “Il sentiero della bellezza” a cura del Prof. Massimo Pasqualone con la presenza della giornalista Rosanna Rivas, Presidente Regionale dell’Universum Academy Switzerland. Non mancheranno, in serata, gli interventi del Primo cittadino, l’Avv. Giuseppe Cuomo e dell’Assessore alla cultura Maria Teresa De Angelis. Ad allietare la serata a partire dalle ore 20.00 vi sarà il duo Rosalba Spagnuolo- Francesco Cesarano, rispettivamente voce e chitarra.

Il giorno 12, invece, alle ore 18.00 vi sarà l’apertura della mostra con l’intervento poetico della Prof.ssa Ilde Rampino cui seguirà l’evento musicale a cura del sovracitato duo. Un momento per divertirsi e riflettere, ma soprattutto comunicare e confrontarsi grazie ad un universo quale quello dell’arte che non può che aprire le porte e le menti.
Francesca Martire

Gli artisti invitati e partecipanti sono: Ahed Ababneh, Giuseppe Alessio,Rima Almozaayen, Enzo Briscese , Letizia Caiazzo, Massimo Di Febo, Marinka, Patrizia Patrone, Barbara Yulak Roos , Claudia Salvadori ,SERENA Battisi, Maria Grazia Tarulli.

Inaugurazione 10 aprile ore 19

Hotel Conca Park
via degli Aranci, 13 Sorrento (NA)
ven-sab-dom 10-22
Ingresso libero



Messaggio di Gino il giovedì 10 aprile 2014 alle 11:08   -  forum administrator-  forum moderator
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PERFORMING ARTS PLUS in collaborazione con LUNARE PROJECT RADIO CAPRI
PRESENT "
WAITING FOR ANDY WARHOL "
Esclusive party ..
Presentazione kukai compilation
Video proiezioni warhol , painting performance ,Lunare ,progetto fotografico,
progetto espositivo
ART IS POP "
in mostra Giuliano Chierchio, FixStefania Ciccarella
PAN NAPOLI .giovedi 10 Aprile ore21
Ingresso riservato solo con accredito.

 



Messaggio di Gino il giovedì 10 aprile 2014 alle 11:10   -  forum administrator-  forum moderator
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Sabato 12 aprile ore 11.00 - Giardini e scale della Principessa Jolanda al Tondo di Capodimonte
Letture,A cittadinanza-attiva e Arte e Creatività sulle scale della Collina Gentile.

 

 

Giardini, letture e cittadinanza-attiva per la Settimana della Bellezza in Collina Gentile: sentirsi a casa sulle scale della Principessa Jolanda, al Tondo di Capodimonte. 

Favorire la cura dei beni comuni tra persone con voglia di socializzare, voglia di incontrarsi, scambiare un libro, un sorriso, una chiacchiera, condividere la storia della città. 

Scambio di libri, book-crossing, incontri di lettura, mercatini e creatività per promuovere uno spazio urbano di incontro culturale dove leggere il territorio, condividere proposte, costruire legami di valore. L'iniziativa è promossa dal LE DONNE DELLA COLLINA GENTILE, da Cittadinanzattiva Neapolis Oltrelemura , Pro Loco Capodimonte III Municipalità, Legambiente Neapolis 2000, Coordinamento recupero Scale di Napoli, nell’ambito del“ La Collina in Fiore”, con il patrocinio della III Municipalità, Comune di Napoli, Regione Campania. 

Referente iniziativa Sandra Ferrante cel.3335045986. Supporto organizzativo Francesca Ferrara. A cura di Dafne De Vita (Pro Loco Capodimonte) la storia delle scale e dei giardini della Principessa Jolanda. Alla giornata aderisce l'associazione Manitese Campania con mercatino equo-solidale e nei giardini ci sarà anche mostra/mercatino d'arte e riciclo a cura di Giovanni Iannitto e Maria Bifulco. Coordinamento Maria Settembre Esperta alla Cittadinanza-Attiva per la III Municipalità.

DA VENERDI 11 a DOMENICA 13 nelle grotte della Principessa Jolanda ci sarà la mostra fotografica " LA RISALITA"  realizzata da 12 fotografi:

 

Mattia Fabio Ferrante - Gaia Cannetiello - Giancarlo Villani - Emanuele Di Cesare - Maria Antonetta Pizza - Claudia Del Giudice - Federica Ariemma - Francesco Antonio de Caprariis - Paolo Vitale - Marco Iannaccone - Aristide Russo - Renato Monarca

 

Ideata e curata da l’Art director Renato Monarca per la sua grande passione per la fotografia e per il forte e logico amore verso la propria città di appartenenza. Invita tutti i Napoletani che amano veramente la propria “Napoli”, non solo dal lato calcistico, ma  proprio  per l’amore folle verso  la sua gente, le sue vie, la sua Architettura, le sua Arte e i suoi Artisti e in questo caso le sue meravigliose scale.  Info: renatomonarca3@gmail.com - 3387742521

 

Invitiamo amici, cittadini e associazioni a partecipare attivamente, a portare libri da scambiare o da donare, o poesie da leggere e condividere. Per arricchire il programma della mattina di sabato 12 aprile con proposte e avere informazioni, scrivere a neapolisattiva@gmail.com.

Vogliamo dar nome a tutte le voci che leggeranno con noi per il territorio sabato mattina perchè sia un evento in itinere di tutti, perché la Collina Gentile è un bene comune da valorizzare e promuovere con il contributo creativo, poetico e partecipativo di tutti noi, scriveteci e vi aggiungeremo!

 

Contatti neapolisattiva@gmail.com ceL. 3335045986 – 3294310601 www.visitcapodimonte.com.

 

 



Messaggio di Gino il giovedì 10 aprile 2014 alle 11:17   -  forum administrator-  forum moderator
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IL LUPO DI MAJA-MAJAS WOLF, DI MORENA ANTONUCCI A WOLFSBURG (GERMANIA)

È l’Artista Morena Antonucci, tramite la sua mostra personale Il lupo di Maja, a rappresentare la sintonia che lega l’Abruzzo, in particolare il suo Parco Nazionale della Majella, con la città basso sassone, sede della Volkswagen. Essi, infatti, sono accomunati dallo stesso simbolo, personaggio principale del ciclo pittorico dell’Artista: il lupo. L’animale, quale emblema di animosità, libertà e coraggio, diventa metafora dei temi portanti del decennale (2004-2014) percorso artistico della pittrice, quali il concetto di “sostenibilità culturale” e la tesi di “Arte come Bene Relazionale”.

Il primo tema, infatti, è stato rappresentato proprio dall’artista che nel 2003, con il suo passaggio da Latina, città natale in prossimità di Roma, al Parco Nazionale della Majella, ha voluto ritrovare una dimensione esistenziale a “misura d’uomo”, capace di governare il senso di spaesamento e di disagio associato a una società globalizzata, e di ridare senso al proprio processo creativo. Ella, in questo modo, ha verificato la sua ipotesi che l’artista, provando un senso d’inadeguatezza dovuto alla sua impossibilità di essere rappresentante e testimone di uno spazio-tempo globalizzato, avesse la necessità di “ritrovarsi” in un contesto, locale, più appropriato alla propria dimensione umana, che gli concedesse allo stesso tempo di riappropriarsi di azioni funzionali e significative per la società, anche morali, simboliche e educative, orientate alla costruzione di un capitale sociale teso alla crescita, alla fiducia e alla reciprocità.

Così viene inserito anche il secondo tema, strettamente legato al primo, poiché la seconda ipotesi sostenuta dalla pittrice è che l’arte debba ritrovare la propria valenza “relazionale”, come strumento che consenta di mettere in atto quel sistema d’interazioni sociali, teso alla formazione dell’identità e della cultura dell’uomo e del territorio di cui fa parte.

Nello specifico l’arte di Morena Antonucci si è espressa nel Parco Nazionale della Majella e, considerato il contesto di riferimento, il lupo, simbolo del Parco stesso, diventa perciò la metafora del senso del luogo; di una dimensione autoctona e atavica del territorio. Così come metafora di radicamento e libertà di rispetto e difesa dell’originaria identità del luogo.

La mostra, resa possibile grazie all’ospitalità e all’importante invito dell’Istituto Italiano di Cultura di Wolfsburg, comprenderà venti opere, acrilici su tela, alcune delle quali non hanno come tema il lupo, ma sono denominate afflati, tese a cogliere quell’energia che spontaneamente, di getto, si coglie dall’incontaminata natura del Parco Nazionale della Majella.

L’inaugurazione è prevista per il giorno 09 maggio 2014 alle ore 18,00, presso la sala principale dell’Istituto Italiano di Cultura di Wolfsburg.

È previsto inoltre, a testimonianza dell’esperienza artistica della pittrice, l’intervento del Presidente dell’Associazione  Culturale Abruzzesi Wolfsburg e V., il sig. Rocco Artale, che ha collaborato all’organizzazione dell’evento, e la presentazione della storica dell’arte Maria Castellana, di Berlino.

L’esposizione, che gode del Patrocinio Culturale dell’Ente Parco Nazionale della Majella e del supporto dell’Associazione Culturale DiAdeArte, rimarrà allestita fino al giorno 06 giugno 2014.

Silvia Di Salvatore

 



Messaggio di Gino il giovedì 10 aprile 2014 alle 11:20   -  forum administrator-  forum moderator
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Messaggio di Gino il giovedì 10 aprile 2014 alle 11:22   -  forum administrator-  forum moderator
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Messaggio di Gino il giovedì 10 aprile 2014 alle 11:31   -  forum administrator-  forum moderator
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SENSAZIONI DALL’ORIENTE

 

Domenica 13 aprile 2014, alle ore 18

Si inaugura la mostra personale dell’artista indiano Rakesh Bani,

a cura di Veronica Longo, presso l’Atelier Controsegno, ubicato in Via Napoli 201, Pozzuoli (Napoli).

 

A completamento dell’evento, dalle ore 19.00, le artiste Giovanna Battigaglia e Fiorella Pernice si esibiranno nell’Arabiya (danza del ventre) e Bollywood(ballo del cinema indiano), al fine di trasportare il pubblico nelle lontane e fantastiche atmosfere orientali.

Dopo il grande successo di pubblico e consensi dell’opening Numero uno, l’Atelier Controsegno apre al pubblico la mostra del giovane incisore RAKESH BANI. L’artista ripropone alcune delle opere esposte nella personale del 2011, Metamorphosis (a cura di Veronica Longo), presso la galleria d’arte sangiorgio a San Giorgio a Cremano (Napoli), con l’aggiunta di nuove incisioni realizzate in Giappone. Bani (classe 1974), assistente universitario in India, dove è nato, ha conseguito il Diploma Accademico e in seguito un Master, entrambi in Grafica d’Arte. La sua formazione in questi anni è stata varia e poliedrica, avendo frequentato tanti workshop e stage di specializzazione; tra l’altro, sempre nel 2011, ha partecipato all’Artist in Residence Program, premio concesso a un incisore straniero dall'Art Studio Itsukaichi, per il programma di residenza artistica, della durata di 3 mesi, presso Akiruno-City (Tokyo). Altri riconoscimenti si sono poi susseguiti in questi anni, come la recente segnalazione al concorso internazionale exlibristico di Bodio Lomnago (Varese), in cui l’Artista ha ottenuto una menzione speciale per il suo lavoro. Osservando le sue incisioni, a prescindere dai soggetti che toccano la sfera personale, è senza dubbio innegabile la qualità tecnica di Rakesh: padrone delle molteplici metodologie, passa con agilità dal segno istintivo della xilografia, a quello “classico” e tradizionale dell’acquaforte, ad acquetinte rese con morbidezza attraverso diversi passaggi chiaroscurali, utilizzando talvolta la serigrafia, ma anche la fotoincisione o il gaufrage, affinché sia il testo, sia l’assenza totale di colore, s’integrino e diventino un tutt’uno con l’immagine creata. La sua maestria è offerta anche dalla mirabile esperienza come stampatore: l’Artista stampa in bianco e nero, ma non disdegna neppure il colore, in opere con innumerevoli tonalità realizzate a poupée, ma anche con l’utilizzo di tinte fluorescenti nelle metodologie di Hayter, soprattutto nelle acqueforti a rilievo, dove sfrutta la diversa viscosità degli inchiostri stesi sull’intaglio per mezzo di grandi rulli. Animo versatile e curioso sperimentatore, Rakesh predilige lo zinco e si cimenta nell’utilizzo d’innumerevoli materiali per l’incisione, scegliendo supporti pregiati per la stampa, che oscillano dalle carte lisce e sottili a quelle di cotone ruvide e dalla grammatura grossa, non tralasciando neppure quelle riciclate e colorate.

Il suo profondo bagaglio di conoscenze, emerge in qualsiasi forma da lui interpretata: se le matrici di piccola fattura (spesso si tratta di ex libris) sono espressione di una perizia di particolari, affine a quella del ricamo e del cesello tuttavia, è nelle lastre dalle grandi dimensioni che Rakesh offre il meglio di sé. Interessante è anche l’analisi formale delle opere di Rakesh, in cui il mistero e il fascino dell’India, di un mondo e di una cultura così diversa e lontana dalla sintesi del nostro occidente, traspare regalandoci una ricchezza enorme di strutture e significati che si evincono da alcune immagini ricorrenti: il girasole, simbolo di colore e vita, la natura nella tua totalità che partecipa al ciclo dell’esistenza umana e, l’uomo stesso, in quanto individuo, che nasce e degenera dalla terra che l’ha creato. Molto sentito è, infatti, il tema del passaggio verso un’altra dimensione, ma anche della metamorfosi, in cui uomini e donne cercano la loro vera dimensione mutandosi in farfalle, libellule, animali vari, o fonti sgorganti. È così che, i suoi personaggi, a confine tra il fantastico-fiabesco-sognante e la realtà quotidiana, nella sua totale trasformazione e nel suo evolversi verso il trapasso e l’ultraterreno, si concedono ai nostri occhi, in maniera spontanea e disincantata, raccontandoci la loro storia e lasciandoci pur sempre quel dubbio insolvibile per l’uomo: chi siamo, da dove proveniamo e a quale meta approderemo...

A questi quesiti, pare che Rakesh risponda che ognuno può trovare il suo spicchio di verità, ma che qualsiasi aspetto assuma, il percorso si deve svolgere insieme, e che l’unica soluzione al dolore sia l’amore: amore per se stessi, per la natura, per il prossimo, per la vita nella sua interezza... Amore per l’amore...

Come Rakesh si impegna nell’incisione con grande dedizione, così le due danzatrici, che si esibiranno durante il vernissage, dedicano costantemente anima e corpo alla loro arte, che richiede tante ore di sacrificio al giorno e continui allenamenti e prove, al fine di rendere le loro performance sempre perfette.

GIOVANNA BATTIGAGLIA ha conseguito il diploma nazionale di istruttrice di danza orientale, rilasciato dall’Associazione di Cultura, Sport e Tempo LiberoACSI. Danzatrice e insegnante di danza orientale, inizia il suo percorso formativo nel 2008 con Carmen Famiglietti e si perfeziona seguendo stage con maestri egiziani di fama internazionale. 
Attualmente insegna a Scafati, Torre Annunziata e Pompei, ed è presidentessa e fondatrice dell'Associazione Zagat (sita in Via Nolana 469, Pompei, Napoli -

tel: 3332105822), che si occupa di diffondere le discipline orientali sul territorio.

FIORELLA PERNICE è insegnante di danza orientale “del ventre”, nonché ballerina di Bollywood Dance. Nel 2009 ha iniziato il suo percorso artistico con Carmen Famiglietti, per poi avvicinarsi alla danza indiana con la sua “Guru” Veronica Aishanti: è così che intraprende lo studio del Bollywood, partecipando con quest’ultima al Festival dell’Oriente di Carrara con la compagnia BollyMasala Dance Group di Roma, della coreografa e performer indiana, Ambali Abraham.

Unico nel suo genere, questo evento intende coinvolgere lo spettatore in un turbinio di emozioni: suoni, musiche e colori si fondono insieme in un connubio che “rapisce” tutti i sensi, da quelli visivi a quelli uditivi, affinché la bellezza dei solchi incisi, sia essa stessa la coreografia spettacolare di un mondo lontano, eppure così affascinate. Da sempre, ogni volta che la mente di un occidentale ha pensato all’oriente, ne è rimasta incantata e non ha potuto fare a meno di vagare verso mete fantastiche… ma questa volta, per qualche ora, i sogni si potranno fare ad occhi aperti…

 

Rassegna stampa a cura di Rosalba Volpe

 

La mostra resterà aperta fino al 3 maggio, dal martedì al sabato: 16.30 – 20.00; domenica: 11.00 – 13.30. Lunedì e festivi chiuso.

INGRESSO GRATUITO.

 

Info: +39 3332191113 - controsegno@libero.it - www.facebook.com/AtelierControsegno

 



Messaggio di Gino il venerdì 11 aprile 2014 alle 08:58   -  forum administrator-  forum moderator
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11/4/2014

Laure Prouvost / Betty Bee

Fondazione Morra Greco, Napoli

Frutto di una riflessione e una produzione che Laure Prouvost ha avviato alla fine del 2011 la mostra "Polpomotorino" ha come motivo centrale il carattere tentacolare e irriducibile della citta' partenopea. Attraverso "Second life" Betty Bee riscopre se stessa e da' voce alle evoluzioni emozionali che hanno caratterizzato l'ultimo periodo della sua vita.


 

comunicato stampa

Esplorare la produzione artistica più recente, ancora discussa, non del tutto sedimentata, contribuire a ricercare e mostrare l’arte sperimentale più avanzata e sostenere le nuove idee, i discorsi e le tendenze dell’arte contemporanea. E’ questo il cuore di Progetto XXI che, dopo il successo dell’edizione 2013, vede rinnovata la collaborazione tra la Fondazione Donnaregina per le Arti Contemporanee e la Fondazione Morra Greco.

La programmazione per l’anno 2014 propone la realizzazione di quattro mostre che prevedono il coinvolgimento di artisti di generazioni differenti e provenienti da diversi ambiti geografici, tra cui: gli emergenti Laure Prouvost, Henrik Hakansson e Kirsten Pieroth, gli italiani Betty Bee e Franco Vaccari, alcuni tra i più interessanti interpreti dell’avanguardia Est Europea, come Stano Filko e Jirí Kovanda.

Due donne le protagoniste di questa primavera 2014 di Progetto XXI: Laure Prouvost, 36 anni, francese, vincitrice del Turner Prize 2013 per la sua videoinstallazione Wantee, commissionata dalla Tate Modern nell’ambito della mostra Kurt Schwitters in Britain, e la napoletana Betty Bee, 51 anni, dotata di un’innata capacità narrativa con cui combina fantasie e desideri ed immagini di innocenza e sensualità. Due percorsi espositivi presso la Fondazione Morra Greco (largo Avellino 17 – Napoli) dall’11 aprile al 24 maggio 2014.

Laure Prouvost
Polpomotorino

a cura di Francesca Boenzi

Frutto di una riflessione e una produzione che Laure Prouvost ha avviato alla fine del 2011, in occasione di una residenza d’artista a Napoli e durante visite successive, la mostra Polpomotorino ha come motivo centrale il carattere tentacolare e irriducibile della città partenopea.

Durante il suo soggiorno, Laure Prouvost ha osservato la città e la sua corporeità; ha filmato le strade, di giorno e di notte, le dinamiche sociali, i rituali che vi hanno luogo. Ha registrato il ritmo incessante e concitato della vita, i rumori assordanti, l’aria salmastra del mare e quella malsana dei vicoli. Ha interpretato la tradizione artistica e storica e il complesso intreccio di bellezza e decadenza, nobiltà e violenza.

Le sensazioni divergenti di questa esplorazione sono confluite in una mostra che ha la struttura frammentaria, la tensione espressiva e la densità sinestetica di un testo poetico. Il centro di Polpomotorino è costituito da una grande scultura ottenuta con l’assemblaggio di diverse parti di vecchi motorini. La contraddistingue un carattere ambiguo, allo stesso tempo monumentale e giocoso: simile a un obelisco, sembra una giostra, un cactus, ricorda alcune fontane delle piazze cittadine. Questa scultura è parte di una grande video installazione che porta la strada nei sotterranei della Fondazione Morra Greco. La mostra include inoltre una serie di lavori più piccoli e una video proiezione. Polpomotorino è caratterizzata dai toni stridenti e dal sapore aspro e metallico dei lamponi, da vivi contrasti di luce e ombra; è attraversata da un’energia selvaggia e sensuale. Mette in scena un gioco di riflessi e rispecchiamenti con la vita, confonde lo spettatore, nasconde e rivela, aggredisce, abbaglia e sorprende.

La ricerca di Laure Prouvost si basa sul tentativo di superare i limiti e le specificità dei linguaggi e riuscire ad articolare, in una narrazione non lineare, i complessi intrecci di sensazioni immateriali e fisiche. Il suo lavoro indaga gli slittamenti tra realtà e finzione, i limiti della comunicazione, dell’interpretazione e del significato, le potenzialità del fraintendimento e dell’errore. I suoi video, caratterizzati dal montaggio molto veloce di immagini e suoni e intervallati da testi spesso diretti allo spettatore, sono in genere inseriti in grandi installazioni in cui l’artista combina linguaggi molteplici – dalla scultura, alla pittura, al disegno, ai collage, alla performance – nel tentativo di afferrare la fisicità del reale e tradurla in un’esperienza artistica ugualmente complessa.

Laure Prouvost (1978, Lille, Francia) vive e lavora a Londra, dove ha studiato al Central St. Martin College of Arts e al Goldsmiths College. Nel 2013 Prouvost ha vinto il Turner Prize con il lavoro Wantee, commissionato nel 2012 dalla Tate Modern, nell’ambito della mostra Kurt Schwitters in Britain. Laure Prouvost ha inoltre vinto la quarta edizione del Max Mara Prize for Women per il quale ha presentato la mostra Farfromwords presso la Collezione Maramotti di Reggio Emilia e la White Chapel di Londra.
I suoi lavori sono stati inoltre presentati presso: Tate Britain, Londra; CCA, Glasgow; Portikus, Francoforte; National Centre for Contemporary Arts, Mosca; New Museum, New York. Tra le sue prossime mostre personali: Neuer Berliner Kunstverein, Berlino; Laboratorio Arte Alameda, Città del Messico; MOTINTERNATIONAL; Bruxelles; Extra City Kunsthal, Anversa.


Betty Bee
Second Life

Il lavoro di Betty Bee può essere letto come un processo di autoterapia attraverso l’arte, travestimento di sé da un lato e messa a nudo della sua anima dall’altro. Il suo cammino esistenziale e le dinamiche sociali ed affettive che lo hanno contraddistinto coincidono con il suo percorso artistico condotto attraverso performance, video, pittura, fotografia. Se la provocazione e la prorompente esuberanza pop-kitsch caratterizza tendenzialmente i lavori fotografici, i video e le performance, la produzione pittorica assume un carattere molto più intimista e la storia che questa volta la Bee vuole narrare non è di violenza ed espiazione ma di cambiamento e liberazione.

Second life, titolo della mostra, è esemplificativo della trasformazione fissata sulla tela dall’artista che, attraverso l’esposizione di cinque lavori pittorici, riscopre se stessa e dà voce alle evoluzioni emozionali che hanno caratterizzato l’ultimo periodo della sua vita. I dipinti in mostra sono stati realizzati tutti nel 2013, ad eccezione dell’unico lavoro risalente al 1998 che prelude alla produzione recente. Sintomi indiscutibili della necessità di tutelare l’interiorità dell’artista sono i due i motivi ricorrenti in tutte le opere: gli elementi di protezione e la pittura fluorescente. Gli strumenti di difesa quali la catena, il filo spinato, la rete, il nido d’ape, tentano di segnare un limite tra lo sguardo dello spettatore e lo svelamento dell’animo della Bee; la delimitazione è necessaria per salvaguardare un’innocenza duramente preservata perché mai vissuta. La pittura fluorescente, al contempo, viene utilizzata per rendere meno visibile ad occhio nudo l’esistenza di quest’altro essere costantemente celato, mai mostrato nel gesto fisico ma solo nell’opera, dominato da un ingenuità quasi abbagliante nella sua purezza. Se dunque nei lavori precedenti, apparentemente ciò da cui bisognava proteggersi era l’aggressività e la prepotenza estetica dell’artista con la sua dirompente e provocatoria femminilità, qui si dichiara che la parte più pericolosa del suo essere è l’aspetto interiore, da difendere strenuamente e da far illuminare solo di notte.

Ciascuna delle opere occupa una sala del primo piano della Fondazione, permettendo a ciascun lavoro di respirare e non accavallarsi alle sensazioni dell’altro. L’opera Crust, 2013 rappresenta il mondo dell’artista insieme alla terra, i pianeti, gli esseri pensanti ed intelligenti che la Bee scruta dall’alto come se fosse un’enorme testa capace di guardare il tutto durante la grande pausa della notte, che con il sonno porta via solo il tempo. Segue Loneliness, 2013 in cui la sensazione di distanza dagli altri provata dall’artista è accentuata dalla presenza della rete e dalla roccia in cui questa è fissata, segno della sua capacità di restare razionale e cosciente nonostante la tentazione di perdersi in se stessa. Ancora, con Life, 2013, si recupera l’ottimismo e l’aspetto infantile della sua pittura, gioiosa e puerile, alla ricerca della felicità tra la visione e la riproposizione di scenari da cartone animato. In Couple, 2013 invece, i due rami in fiore ai margini dello spazio della tela rappresentano i due componenti di una coppia, sempre più distanti ed incapaci di provare sentimenti che permettano di seguire un percorso di vita univoco. Senza Titolo, 1998, ci catapulta definitivamente nel romanticismo fiabesco che caratterizza le nuova produzione di Betty Bee. In occasione della mostra l’opera è stata ribattezzata La Grande Bellezza perché come l’artista dichiara “Sfiorisce il mondo ma quello che porta al nulla, perché quando c’è qualcosa di bello, le cose, finalmente, rifioriscono”.

La bambina dentro Betty, cresciuta fuori ma mai davvero dentro, può dunque cominciare a vivere realmente e a smettere di nascondersi dietro gesti, movenze ed atti che finalmente ha il coraggio di abbandonare. Betty Bee ,in quanto donna, raggiunge finalmente la sua seconda vita, la cui pulsazione, questa volta, non potrà essere sporcata dagli occhi di chi guarda.

Betty Bee è nata nel 1963 a Napoli, dove vive e lavora.
Le sue opere sono state esposte presso: Palazzo delle Esposizioni, Roma (1996); Centre for Contemporary Art, Amsterdam (1996); Castel Sant’Elmo, Napoli (1999); Biennale di Valencia (2001); Pan, Napoli (2005); Chelsea Art Museum, New York (2006); Maxxi, Roma (2007); Istituto Italiano di Cultura, New York (2008); Religare Arts, Nuova Delhi (2009); Cam, Casoria per la 54 Biennale di Venezia; Palazzo Zenobio, Venezia (2011), Museo del 900, Milano (2013).

Immagine: Betty Bee, Life /Vita, 2013, tecnica mista su tela/ mixed media on canvas. Courtesy l’artista e Collezione Maurizio Morra Greco, Napoli

Inaugurazione: venerdì 11 aprile, ore 19

Fondazione Morra Greco
Palazzo Caracciolo di Avellino largo Avellino, 17 - Napoli
Orari: lun - ven 10-14 e 15-19
Ingresso libero



Messaggio di Gino il venerdì 11 aprile 2014 alle 08:59   -  forum administrator-  forum moderator
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Napoli - dall'undici aprile al 2 maggio 2014
Sirene perdute nella notte. Tra mito e leggenda

il canto della sirena
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LA FENICE ASSOCIAZIONE CULTURALE
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Via Gioacchino Rossini 5 (80128)
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Eventi in corso nei dintorni

i vecchi caffè letterari con gli incontri tra cultura e società rivivono negli accoglienti ambienti dell'associazione culturale la fenice. "incontri ad arte" coniugano opere, artisti e cucina in un confronto culturale.
orario: da lunedì a venerdì su appuntamento - dalle 17 alle 20
(possono variare, verificare sempre via telefono)
biglietti: free admittance
vernissage: 11 aprile 2014. ore 20,00
autori: Francesco Saverio Biondi
note: vernissage con buffet e vini italiani parole in libertà con l'artista e il curatore - contributo per la serata con prenotazione obbligatoria
genere: arte contemporanea, personale


Messaggio di Gino il venerdì 11 aprile 2014 alle 09:03   -  forum administrator-  forum moderator
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Napoli - dall'undici al 12 aprile 2014
Giorgio Anastasia / Giuseppe Giannelli - Hash Poetry


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EVALUNA LIBRERIA ARTGALLERY
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Piazza Vincenzo Bellini 72 (80135)
+39 081292372
evaluna@evalunanapoli.it
www.evalunanapoli.it
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Eventi in corso nei dintorni

Hash Poetry è un continuum, un procedere non regolare, a volte disordinato, in ogni caso mai interrotto perché non è importante come ci si arriva ma arrivare. Hash Poetry parte dal testo e dalla musica per arrivare ad un codice comune, decifrabile, utilizzabile.
orario: 22.00
(possono variare, verificare sempre via telefono)
biglietti: free admittance
vernissage: 11 aprile 2014. ore 22.00
curatori: Giorgio Anastasia, Lia Polcari
autori: Giorgio Anastasia, Giueseppe Giannelli, Livka Vozla
genere: performance - happening, altro


Messaggio di Gino il sabato 12 aprile 2014 alle 09:07   -  forum administrator-  forum moderator
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12/4/2014

Ettore Spalletti

MADRE - Museo d'Arte Donna Regina, Napoli

Un giorno cosi' bianco, cosi' bianco. Un solo titolo per 3 mostre, a Napoli circa 40 opere ripercorrono la sua ricerca dagli anni '60 alla produzione piu' recente. Il percorso espositivo restituisce la sensazione del tempo come eterno presente al centro della pratica di Spalletti.


comunicato stampa

GAM, MADRE e MAXXI
presentano

Ettore Spalletti
UN GIORNO COSI’ BIANCO, COSI’ BIANCO

a cura di Danilo Eccher, Anna Mattirolo, Andrea Viliani e Alessandro Rabottini

MAXXI, Roma 13 marzo – 14 settembre 2014
GAM, Torino 27 marzo – 15 giugno 2014
MADRE, Napoli 13 aprile – 18 agosto 2014

Sì, il colore, come si sposta, occupa lo spazio e noi entriamo.
Non v’è più la cornice che delimitava lo spazio.
Togliendola il colore assume lo spazio e invade lo spazio.
E quando questa cosa riesce, è miracolosa. (Ettore Spalletti, 2006)

Roma 31 gennaio 2014. Oltre 70 opere, tre musei, un solo titolo per tre mostre che nascono dal desiderio di mostrare la varietà, complessità e profondità della pratica artistica di Ettore Spalletti, maestro dell’arte contemporanea italiana. E’ UN GIORNO COSì BIANCO, COSì BIANCO a cura di Anna Mattirolo per il MAXXI di Roma, Danilo Eccher per la GAM di Torino, Andrea Viliani e Alessandro Rabottini per il MADRE di Napoli.

La mostra apre al pubblico al MAXXI - Museo nazionale delle arti del XXI secolo di Roma, il 13 marzo 2014 (fino al 14 settembre 2014) con un progetto caratterizzato da una grande installazione ambientale concepita appositamente per questa occasione. Alla GAM Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino dal 27 marzo (fino al 15 giugno 2014) viene invece presentata un’ampia selezione di opere provenienti dallo studio dell’artista e da importanti collezioni private, mentre al MADRE Museo d'Arte Contemporanea Donnaregina di Napoli dal 13 aprile (fino al 18 agosto 2014) sarà esposto un articolato excursus formato da opere sia storiche che recenti, che ripercorre tutto il percorso artistico di Spalletti, dagli esordi fino ad oggi.

Ettore Spalletti nell'arco di quarant'anni ha attraversato alcuni dei momenti più significativi della storia dell'arte internazionale, sviluppando un linguaggio originale, capace di mettere in dialogo contemporaneità e classicità. Il desiderio dell’artista è quello di toccare tre luoghi distanti tra loro, i tre musei, in un solo momento, come un'unica mostra declinata in tre sale ideali in tre città diverse. I tre percorsi espositivi sono concepiti dall'artista in stretto dialogo con gli spazi dei musei, raccontando ogni aspetto della sua opera, dalla pittura alla scultura alle installazioni ambientali, all’interno di percorsi espositivi non cronologici ma legati alla suggestione provocata dalle opere.

MAXXI
Per scelta dell’artista è la riproduzione fotografica in bianco e nero di un’opera storica che accoglie il visitatore all’ingresso della mostra al MAXXI. In una delle sue prime mostre a Pescara dal titolo E porgere, chissà da quale tempo, quanto rimane vivo (1976), l’artista aveva sostituito due pietre dell’antico pavimento del Bagno Borbonico, con due calchi in gesso di colore rosa e celeste. Per tutta la durata della mostra, l’artista sarebbe tornato a spolverare la superficie depositando il pigmento tutto intorno. La foto mostra le mani dell’artista che sembrano accarezzare una superficie polverosa.
La stessa immagine si ripete nei tre musei a legare, come un filo rosso, le tre mostre.
Sono 17 le opere che Spalletti presenta al MAXXI, una installazione unica nata dall’esigenza di confrontarsi con uno spazio architettonico fortemente caratterizzato.

Spalletti si appropria dello spazio in modo progressivo, le opere si pongono in relazione costante con l’architettura che le ospita conducendo il visitatore attraverso un’esperienza visiva avvolgente, in cui il colore attraversa lo spazio come un respiro.
Sulle pareti della sala, il colore si muove lungo tavole di grande formato come le Parole di colore grigioazzurro, Parole di colore, rosa tenue, Parole di colore, rosso azzurro tutte realizzate nel 2011, quadri in cui la pittura sembra muoversi, instabile, rarefatta.
Spalletti tocca tutti gli elementi architettonici, dal pavimento, su cui il colore si adagia come un orizzonte con Voce bassa (2014) una distesa inclinata di azzurro, alle Colonne sole (2014), grandi apparizioni, un omaggio all’architettura e alla bellezza del paesaggio italiano, fino alla centralità di una scultura assoluta, in cui il visitatore è invitato a entrare. Al centro della galleria campeggia infatti l’opera che dà il titolo al progetto delle tre mostre: Un giorno così bianco, così bianco (2014). Un volume di quattro metri per lato che contiene 11 quadri bianchi a dimostrare quanto la pittura dell’artista sconfini continuamente nella scultura e viceversa.

GAM
La mostra alla GAM di Torino si propone di ricostruire l’atmosfera dello studio di Ettore Spalletti. L’intento non è quello di riprodurre fisicamente lo spazio in sé quanto di trasmettere la poetica dell’artista ricreando l’energia che si respira in quell’ambiente.
Ettore Spalletti vive emotivamente i suoi luoghi: qui trascorre le sue giornate, e lo studio, al pari della sua casa, è a tutti gli effetti un rifugio protetto, un punto di osservazione privilegiato del mondo circostante, in cui nasce la sua personale riflessione e interpretazione dell’essenza delle cose che lo circondano. È il luogo che accoglie i pensieri da cui nascono le sue opere, fedeli compagne di vita. La convivenza con esse è continua e persistente: non si riduce al momento creativo o al lungo periodo di lavorazione durante il quale Spalletti sceglie con cura i materiali, studia e controlla la trasformazione dei pigmenti e l’effetto finale dei colori.

Le opere che popolano lo studio di Spalletti abbracciano un arco temporale molto ampio che va dagli anni ’80 ad oggi, ma convivono armoniosamente abitando lo stesso spazio fisico, in una dimensione temporale sospesa. Sono loro che accolgono l’artista ogni giorno in maniera nuova, inaspettata a seconda delle luci o della collocazione, sempre diversa, con cui l’artista le dispone nello spazio, in una costante ricerca di ordine e di equilibrio perfetto. La sintesi di tutto il lavoro di Ettore Spalletti si racchiude dunque nella dimensione magica del suo studio, luogo intimo e personale, che ricreerà negli spazi espositivi del museo.

Tra i circa 25 lavori in mostra un’opera, proveniente da una importante collezione privata belga, Coppa, 1982 e Disegno, mano libera, un disegno di 8 metri del 1981, presentato in anteprima nazionale a Torino.

MADRE
La mostra al MADRE presenta circa 40 opere che ripercorrono, occupando tutto il terzo piano del museo, l’intera articolazione della ricerca dell’artista, dagli esordi negli anni Sessanta fino alla produzione più recente. Il percorso espositivo prescinde però dall’adozione di un criterio cronologico, per restituire quell’annullamento del tempo come linearità, ovvero quella sensazione del tempo come eterno presente dell'esperienza percettiva e dei materiali, che è al centro della pratica artistica stessa di Ettore Spalletti.

Saranno in mostra opere mai esposte al pubblico, come la grande installazione-scultura Foglie del 1969 e le maquette architettoniche per progetti, sia realizzati che mai realizzati, nonchè una serie di lavori che rappresentano momenti fondativi all’interno del percorso dell’artista: Presenza stanza, 1978, dalla quale si origina il discorso centrale nella sua opera sul rapporto tra pittura e scultura inteso come articolazione del colore nello spazio; Colonna di colore, 1979, una solitaria presenza scultorea che trasforma il colore in pilastro dell’architettura; Contatto, 1976, in cui il pigmento come pulviscolo (quindi nella sua forma originaria) stabilisce con lo spazio espositivo e con lo spettatore un rapporto percettivo di natura quasi simbiotica.
La mostra, inoltre, esplora in modo approfondito la dialettica tra astrazione e figurazione quale perno formale e concettuale attorno al quale ruota tutto il lavoro dell’artista, attraverso la presenza di opere come La bella addormentata, 1975, Montagna riflessa, 1985 e Bella addormentata, Vesuvio, 1988, che dimostrano anche quanto l’esperienza del paesaggio sia un altro elemento centrale per la comprensione dell’opera dell’artista.

Al MADRE inoltre fino al 21 aprile sarà proiettato in Re_Pubblica Madre il film Ettore Spalletti (Italia, 2008 videointervista di Pappi Corsicato. Durata: 22') di Pappi Corsicato, nel quale la voce fuori campo dell'artista accompagna lo spettatore in un viaggio nel tempo dove i ricordi di bambino in Abruzzo si mescolano alle riflessioni sul mondo di oggi, sulla pittura e sul colore.

Un’ampia selezione di opere chiarisce, infine, l’esplorazione delle potenzialità estetiche ed espressive dei singoli materiali da sempre impiegati da Spalletti – come l’alabastro, il marmo, la foglia d’oro, la carta e il pigmento di colore puro – intesi appunto nella loro potenzialità cromatica e percettiva, come agenti in grado di aprire gli orizzonti della pittura e del nostro sguardo su di essa.

La collaborazione tra GAM, MADRE e MAXXI sarà accompagnata da una pubblicazione (Electa) realizzata su progetto dello Studio Spalletti, che ripercorre l’intera carriera dell’artista, con testi critici di Carlos Basualdo, Danilo Eccher, Gabriele Guercio, Anna Mattirolo, Gloria Moure Cao, Alessandro Rabottini, Andrea Viliani.

Ettore Spalletti ha esposto nei principali musei del mondo, sia in mostre collettive sia personali. Oltre ad aver rappresentato l’Italia alla Biennale di Venezia del 1997, l’artista ha preso parte ad altre tre edizioni della stessa manifestazione nel 1982, nel 1993 e nel 1995 e a due edizioni di Documenta a Kassel nel 1982 e nel 1993. Sue mostre personali sono state allestite presso il Museum Folkwang di Essen (1983), il De Appel di Amsterdam e Portikus di Francoforte (1989), il Musée d’Art Moderne de la Ville de Paris (1991), l’IVAM di Valencia (1992), Villa Arson a Nizza (1993), la South London Gallery di Londra e il MUHKA di Anversa (1995), il Musée d’Art Contemporain de Lyon (1996), il Musée de Strasbourg e il Museo di Capodimonte di Napoli (1999), la Fundacion “la Caixa” di Madrid (2000), l’Henry Moore Institute di Leeds (2005), l’Accademia di Francia - Villa Medici a Roma (2006), il Museum Kurhaus di Kleve (2009) e la Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma (2010).

Uffici Stampa
GAM Daniela Matteu - Tanja Gentilini
tel. 011 4429523 daniela.matteu@fondazionetorinomusei.it tanja.gentilini@fondazionetorinomusei.it

MADRE Monica Brognoli - Anna Salvioli
tel. 02 71046347 brognoli@mondadori.it ufficiostampa.electa@mondadori.it

MAXXI Beatrice Fabbretti - Annalisa Inzana – Chiara Capponi tel. 06 3225178 press@fondazionemaxxi.it

Inaugurazione sabato 12 aprile ore 19
Seguirà:
MADreload party
sound-video-performance post opening@MADRE
dalle 22.00 alle 01:00
Primo piano, Sala delle Colonne

DJ SET a cura di
Anfisa Letyago resident
Angelo Iossa guest
Stefano Leone warm up

Madre Napoli
via Settembrini 79, Napoli
Orario: Lunedì / Sabato 10.00 - 19.30 Domenica 10.00 - 20.00 Martedì chiuso
Biglietti: Intero 7€ Ridotto 3.50€



Messaggio di Gino il sabato 12 aprile 2014 alle 09:08   -  forum administrator-  forum moderator
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12/4/2014

Paolo Gioli

Museo di Villa Pignatelli, Napoli

Abuses. Il corpo delle immagini. Una lettura della sua opera fotografica, attraverso una selezione di oltre 100 immagini sul tema del corpo e della natura morta. L'artista utilizza gli effetti ottici dell'immagine come elementi drammatici.


 

comunicato stampa

a cura di Giuliano Sergio

Paolo Gioli (Sarzano-RV 1942) è uno degli artisti italiani più apprezzati della seconda metà del XX° secolo; pittore, filmmaker, fotografo, le sue opere sono conservate nelle collezioni di musei internazionali come il MoMA di New York, il Centre Georges Pompidou di Parigi e l'Art Institute of Chicago. Il suo lavoro è attualmente al centro di un particolare interesse scientifico e critico internazionale per le innovazioni linguistiche che l’autore ha introdotto nel campo della fotografia e del cinema. Nel 2015 la GNAM di Roma presenterà una grande antologica dedicata ai molteplici aspetti della sua ricerca.

La mostra “Paolo Gioli- Abuses. Il corpo delle immagini” a cura di Giuliano Sergio, vuole offrire una lettura inedita della sua opera fotografica, attraverso una selezione di oltre un centinaio di immagini che affrontano un tema centrale nella ricerca dell'artista veneto: l’indagine sul corpo e sulla natura morta.

L'esposizione illustra come la ricerca dell'autore sulle superfici fotografiche produca una carnalità dell'immagine fatta di innesti, suture e artifici. Per Gioli la fotografia non è documento ma emanazione del corpo, l'artista forza i limiti strutturali dell'immagine, le sue aberrazioni e gli effetti ottici, per utilizzarli come elementi drammatici. La tecnica del foro stenopeico –principio originario della camera oscura che rinuncia all’uso dell’ottica- il montaggio di fotografie e di pellicole trouvée, gli interventi di luce in sede di sviluppo, i trasferimenti della polaroid, gli inserti di stoffa e gli interventi con la pittura, costituiscono una narrazione visiva che trasforma il medium fotografico nell'icona che incarna la seduzione, il desiderio, la sofferenza del corpo.

Nelle sale di Villa Pignatelli il pubblico si accosterà alla ricerca dell'autore partendo da una serie di autoritratti che introducono una riflessione sul motivo del volto e della maschera, come opposizione tra identità e simulacro.
Il ciclo delle nature morte (1986-1997), presentate in dialogo con le “Autoanatomie” (1986-1987), sviluppano il tema dell’erotismo che sarà ripreso dalla più recente serie delle “Naturae”(2007-2010). Lo studio anatomico e di genere permette all’artista di misurarsi con la carnalità della superficie polaroid trasferita su carta, seta e pittura. I soggetti sono riferimenti di un corpo intimo che aderisce alla fotografia stessa.

Nei “Torsi” (1997-2007) Gioli affronta l’iconografia classica del corpo “martirizzato”, sublimato nel celebre autoritratto “Omaggio a Hyppolite Bayard” (1981), fino alle ultime ricerche delle “Vessazioni” (2009-2010) dove ritorna il tema della maschera. Simboli del passaggio inesorabile del tempo sono, infine, i due cicli che chiudono la mostra: gli “Sconosciuti” (1994) e i “Luminescenti” (2006-2010), che riprendono rispettivamente foto di identità degli anni Cinquanta e resti di antiche sculture greco –romane, frammenti visivi dove quel che resta del corpo è la corruzione della materia.
In occasione della mostra sarà pubblicato un catalogo a cura di Giuliano Sergio edito da Peliti Associati.

La mostra è promossa e organizzata dalla Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della città di Napoli e della Reggia di Caserta con Incontri Internazionali d’Arte. E’ realizzata con la collaborazione di Civita Cultura; con il sostegno della Provincia di Napoli e con il patrocinio della Regione Campania; grazie al supporto di MN Metropolitana Napoli, Clemart Srl e la collaborazione tecnica di MAG-JLT.

Uffici Stampa
Soprintendenza, Simona Golia, tel. 081.2294478, sspsaena.uffstampa@beniculturali.it
Incontri Internazionali d’Arte, Sara Paulucci, tel. 06 6893852, incontriinternazionalidarte@gmail.com

Inaugurazione 12 aprile ore 11

Museo di Villa Pignatelli
via Riviera di Chiaia, 200 Napoli
tutti i giorni 10-14; la biglietteria chiude un'ora prima
intero 2, ridotto 1



Messaggio di Gino il sabato 12 aprile 2014 alle 09:09   -  forum administrator-  forum moderator
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12/4/2014

Daniela Valentino

Galleria Gino Ramaglia, Napoli

Parvenze. Personale


 

sintesi del comunicato stampa

Parvenze, la parvenza di uno spazio definito e limitato, dove si innestano corpi che definiscono lo spazio stesso. La loro apparente danza ed Unione erotica, emarginano le caratteristiche del singolo ed accentuano il gruppo. Gruppo in quanto momento di comunicazione e confronto, personale ed estetico. I colori neutri sottolineano l'adeguatezza del lavoro in qualsiasi parvenza di spazio e tema. Inaugurazione 12 aprile ore 20.



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12/4/2014

OniWong

Sarajevo Supermarket, Napoli

Esposizione dell'installazione intitolata EX


 

sintesi del comunicato stampa

"Partecipare ad una installazione di OniWong e' sempre un'esperienza catartica. Si e' presi da quella sensazione che avvolge trovandosi al cospetto della rappresentazione d'una interiorita' che evolve verso stadi di coscienza in ordine progressivo. E accade anche con EX, dove l'artista, equilibrando forme e cromatismi, unisce elementi urticanti con segni d'algida pacificazione. EX-allontanamento per tendere all'oltre. E' riferito a quel tratto d'accumulo ordinato-disordinato d'esperienze che hanno formato la personalita' fisico-emozionale individuale. Tratto che, per intenzione, vuole essere superato per tendere-tendersi verso prospettive coscienziali evolute. Il superamento e' nello spazio sacrale, segnato dalla sepoltura, dove l'epitaffio, trascritto nella successione numerica di Fibonacci, sottende l'apertura a quell'oltre che, relazionato all'infinito, appare, superando stadi di coscienza raggiunti e cristallizzati". Inaugurazione 12 aprile ore 20.



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Napoli - dal 12 al 26 aprile 2014
Unique/blue


 [Vedi la foto originale]
OFFICINA CREATIVA LINEADARTE
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Exibart.alert - tieni d'occhio questa sede
Via Raimondo De Sangro Di Sansevero 12 (80134)
+39 0815494271
lineadarte@gmail.com
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Quarta mostra collettiva del ciclo di mostre dedicato alle cromie Unique
orario: lunedì sabato 10/18
martedì chiuso
(possono variare, verificare sempre via telefono)
biglietti: free admittance
vernissage: 12 aprile 2014. 18.30
curatori: Giovanna Donnarumma, Gennaro Ippolito
autori: _guroga, Rosaria Cecere, Fabiola Cenci, Antonio Conte, Enzo Correnti, Giovanna Donnarumma, Antonella Esposito, Francesco Gallo, Helena Gath, Gianni Grasso, Pierangelo Guglielmi, Renato Iannone, Gennaro Ippolito, Antonio Lubrano Lavadera, Cristina Manzi, Giordano Martone, Maria Mascia, Claudia Mazzitelli, Gilda Niola, Federica Pelliccia, Silvia Rea, Ina Ripari, Luciano Romualdo, Vincenza Rotondo, Giovanni Ruggiero, Emanuela Totaro, Paolo Vitale
genere: arte moderna e contemporanea, arte contemporanea, collettiva


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Paola De Rosa. Via Crucis d'Invenzione

Vigevano (Pv) - Pinacoteca Civica "Casimiro Ottone", Saladieci, I piano
Dal 15 aprile al 18 maggio 2014

La Pinacoteca Civica "Casimiro Ottone" di Vigevano, collocata all'interno delle Scuderie Ducali del Castello Sforzesco, ospita, dal 15 aprile al 18 maggio 2014, la Via Crucis d’Invenzione di Paola De Rosa. Questa nuova e suggestiva tappa espositiva trasforma, idealmente, la Pinacoteca in una delle "stazioni" di un percorso espositivo più ampio che ha toccato, a partire da marzo 2013, Il Museo Civico Rocca Flea a Gualdo Tadino (Pg), La Stanza dell'Aliprandi in Brera a Milano e, in parte, il Chiostro del Bramante a Roma.
Saranno esposti 14 dipinti a olio su tela e i rispettivi studi preparatori ad acquerello.

"Perché una Via Crucis? Perché è il tema spaziale per eccellenza, degno, quindi, di continuare a essere indagato.
Le 14 stazioni che compongono la Via Crucis d'Invenzione sono 14 nature morte costruite a partire da una matrice spaziale che prende a prestito pezzi delle Carceri d'Invenzione del Piranesi. Maglie, griglie, contenuti e immagini simboliche si compongono 14 volte e per 14 volte il pensiero è rivolto a Gesù."
Paola De Rosa


Le opere in mostra

Informazioni:
Luogo: Vigevano (Pv) - Pinacoteca Civica "Casimiro Ottone", Saladieci, I piano
Castello Sforzesco - Scuderie Ducali

Periodo: dal 15 aprile al 18 maggio 2014

Orario: da martedì a venerdì (14.00-17.00); sabato, domenica e festivi (10.00-17.30). Lunedì chiuso

Ingresso: gratuito (da Piazza Ducale, 20 o da C.so della Repubblica)

Finissage: domenica 18 maggio 2014, alla presenza dell'artista

Info: direzione_musei@comune.vigevano.pv.it - www.comune.vigevano.pv.it - tel: 0381 691636
Sito web: www.paoladerosa.com
Email: info@paoladerosa.com




Messaggio di Gino il lunedì 14 aprile 2014 alle 09:05   -  forum administrator-  forum moderator
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Master Class Living Theatre: If I Could Turn You On

condotto da
ANTONIA MATERA MASULLI e GARY BRACKETT del The Living Theatre di New York
presentato da Fondazione Morra
Il laboratorio si svolgerà presso il Museo Nitsch
il 25, 26 e 27 aprile 2014 dalle 12.00 alle 20.00

Non è richiesta una preparazione specifica, il laboratorio è aperto a dilettanti e professionisti.
La quota dell'iscrizione é di euro 100; studenti euro 80.
Ai gruppi (minimo di 4 persone) 65 euro.
La caparra di 50 euro (non risarcibile) da versare al momento della registrazione, entro 18 aprile.

(Ospitalità possibile a 25 euro al giorno a persona.)

Info e iscrizione:
http://www.livingeuropa.org/bulletin.html
Associazione Culturale
LIVING THEATRE EUROPA
sede: via Belpoggio, 27
34123 Trieste ITALIA
CF/PI: 01182190320
www.livingeuropa.org
+39.347.834433
email: livingeuropa@gmail.com

Master Class del Living Theatre

L’attività di laboratorio proposta sarà svolta utilizzando il materiale, le scene, le forme e i linguaggi espressivi che costituiscono l’alfabeto del Living Theatre. Le tecniche utilizzate saranno quelle sviluppate dalla compagnia nel corso dei suoi 60 anni d’attività (recitazione non-fictional, creazione collettiva, rituali, espressionismo Artaudiano, biomeccanica, meditazione, Yoga, espressionismo corporeo, ecc.)

Muovendosi da un’analisi delle esigenze politiche, sociali, poetiche ed artistiche del Living Theatre e più in generale della società contemporanea, verranno proposti spunti di discussione, che riguarderanno quello che riteniamo sia importante trasmettere oggi. Facendo quindi riferimento alle tecniche elaborate in tanti anni di ricerca sociale e teatrale, dalla storica compagnia, proporremo in fase laboratoriale, la possibilità di un agire comune che sia rispettoso dell’individualità e delle esigenze del gruppo. Sperimenteremo nel laboratorio, nuove forme di rito, valide nella nostra quotidianità, in base alle esigenze mutate e ai nuovi conflitti sociali e politici presenti sul nostro territorio.

All’attività laboratoriale sarà affiancato un percorso storico, basato su approfondimenti, visione di filmati e documenti esclusivi. Ci sarà anche la presentazione di progetti di ricerca, di discussione e analisi sulla portata artistico/politica dell’approccio al teatro, offerto dal Living Theatre.

Antonia Masulli Matera attrice storica della compagnia Living Theatre dagli anni della partecipazione della stessa alla Biennale di Venezia del 1975 fino alla morte di Julian Beck, avvenuta a New York nel 1985. Alla morte di Julian Beck inizia il periodo di studi strettamente spirituale fatto con importanti maestri buddisti appartenenti a differenti scuole. Negli ultimi incontri avuti con Judith Malina riceve dalla stessa l'invito di partecipare alle nuove produzioni teatrali della compagnia Living Theatre in New York e ciò dà inizio alla ripresa di collaborazione artistica con il Living Theatre, d'altra parte mai completamente interrotta. In particolare con Gary Brackett vengono realizzati ed insieme condotti i laboratori di Teatro Migliorativo presentati appunto in varie città italiane.

Gary Brackett a metà degli anni ottanta incontrò il Living Theatre con il quale inizia a collaborare dal 1989. Esperto di biomeccanica e yoga, dirige in Italia, dove ha anche vissuto periodicamente negli ultimi quindici anni, più di cento stage. E’ ideatore e regista di spettacoli come Siddharta, il sorriso del Fiume (2001), (basato sul romanzo Siddharta di H.Hesse), Giovanna la Mariposita (2004), (una riflessione sulla vita di Giovanna D' Arco); Non c'è più firmamento (2006) (adattamento del testo di Antonin Artaud); Green Terror (2011); Let My Brother Go (2013) e Girl Is A Gun. (2014). Insieme a Judith Malina e Hanon Reznikov è responsabile dell’apertura del nuovo teatro del Living Theatre a New York City, 2007.


Gentili amiche, gentili amici,
La Fondazione Morra è tra le realtà culturali napoletane cui è possibile destinare una quota, il 5 per mille, delle imposte sul proprio reddito.
Apponendo la vostra firma nel riquadro stabilito e il numero del codice fiscale della Fondazione Morra 94202830637 aiuterete una importante istituzione internazionale, espressione della cultura contemporanea nel mondo.



Messaggio di Gino il lunedì 14 aprile 2014 alle 09:07   -  forum administrator-  forum moderator
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Domenica, 13 Aprile 2014

 

Ciao Gino Ramaglia 

 

Rossella D'Antona e Ada Egidio

sono liete di invitarvi

mercoledì 16 aprile 2014 dalle 10:00 alle 20:00

all'open day per la nuova apertura di

"Collezionando"

nella nuova sede di

Via Nostra Signora di Lourdes 118 - Roma 

Vi aspettiamo

 



Messaggio di Gino il martedì 15 aprile 2014 alle 09:10   -  forum administrator-  forum moderator
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15/4/2014

Raffaele Castello

Galleria Siniscalco, Napoli

Opere dal 1930 al 1966. La mostra propone un ciclo di 32 opere di vario formato che accompagnano l'osservatore alla comprensione del "valore di liberazione del disegno e del colore..." (C. Malaparte, 1947).


 

comunicato stampa

a cura di Maurizio Siniscalco

L’esposizione è organizzata dall’Associazione Culturale ARTEAS in collaborazione con l’IVB – Instituto Vital Brazil di Rio de Janeiro e la UERJ – Universidade do Estado do Rio de Janeiro.

La mostra “opere dal 1930 al 1966” propone un ciclo di 32 opere di vario formato, in tempera su carta e olio su tela, che accompagnano l’osservatore alla comprensione del “valore di liberazione del disegno e del colore… educata alle prime esperienze astrattiste di Kandinsky attraverso Dufy, Delaunay, Klee e Mondrian” (C. Malaparte, 1947).
L’esposizione, accompagnata dall’elegante catalogo pubblicato da Massa Editore e a cura di Mario Franco, è stata già esposta nel 2008 al Museo della Casa Rossa di Anacapri in settembre e alla Reggia di Caserta in novembre.

«Dedicare oggi una mostra antologica a Raffaele Castello - scrive Mario Franco - significa non solo rendere omaggio ad un interessante pittore che partecipò ai fermenti delle avanguardie internazionali, anticipando soluzioni formali dell’astrattismo, ma anche all’ambiente culturale dell’isola di Capri nella prima metà del Novecento con i suoi eccezionali visitatori, da Otto Sohn-Rethel a Curzio Malaparte, da Enrico Prampolini ad Alberto Moravia, da Peyrefitte a Ungaretti.

“Che tempi erano quelli quando per la prima volta incontrai nella sua Capri, Raffaele Castello!” scriverà proprio Ungaretti, ricordando gli anni successivi alla prima guerra mondiale. Castello, nato nel 1905 a Capri, lasciò l’isola nel 1929 per studiare Belle Arti presso l’Accademia di Varsavia, dove incontrò Kandinsky, e poi si recò a Dusseldorf, frequentando i corsi di Paul Klee. A Parigi incontrò Mondrian e strinse amicizia con Prampolini. Tornato a Capri dopo l’avvento al potere di Hitler, entra in contatto con i futuristi e diviene amico di Malaparte e di Ungaretti.

Castello è stato un artista anomalo nel panorama italiano, attento alle realtà sperimentali, spesso colte nel loro momento aurorale, ma amorosamente nostalgico e fedele alla bellezza dell’isola di Capri alla quale non seppe rinunciare.
Capri si mostrava nella sua incredibile stratificazione di vite vissute e immaginate nella quale lavoravano, come ricorda Lea Vergine, “anarchici, socialisti, futuristi, poeti e ‘profeti’ russi e mitteleuropei in malattia e stravaganza”».

Castello in anni recenti è stato oggetto di una notevole riscoperta, dai contributi di Lea Vergine al bel volume di Antonella Basilico, alla ponderosa biografia dell'artista scritta dal fratello Giuseppe. Ora la mostra ideata da Maurizio Siniscalco, impreziosita da cinque opere provenienti dalla collezione di Giuseppe Morra (Napoli), ci restituisce il quadro di un'epoca piena di figure leggendarie che Castello, "indifeso poeta" ha attraversato senza rinunciare al legame profondo con la sua isola.

Con la partecipazione di IVB
Instituto Vital Brazil e UERJ
Universidade do Estado do Rio de Janeiro

Coordinamento generale di Marco Polito

Allestimento di Józef Czerw

Ufficio Stampa / info
ArteAs
www.arteas.org
arteas2007@libero.it
cell. +39 360 25 17 33
tel. +39 081 764 33 33

Inaugurazione: martedì 15 aprile, ore 19

Galleria Siniscalco
Via Carlo Poerio, 116 - Napoli



Messaggio di Gino il martedì 15 aprile 2014 alle 09:35   -  forum administrator-  forum moderator
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Napoli - dal 15 al 28 aprile 2014
Assunta Pizza - L'Infinito


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Eventi in corso nei dintorni

l’infinito
fiaba e filastrocca del lupo e il bosco
orario: da martedì 15 aprile a lunedì 28 aprile
dalle 12.00 alle 01.30
(possono variare, verificare sempre via telefono)
biglietti: free admittance
vernissage: 15 aprile 2014. ore 19.00
autori: Assunta Pizza


Messaggio di Gino il venerdì 18 aprile 2014 alle 09:07   -  forum administrator-  forum moderator
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17/4/2014

Andy Warhol

Palazzo delle arti di Napoli - PAN, Napoli

Vetrine. La rassegna raccoglie 150 opere e rivolge particolare attenzione al rapporto che legava Warhol a Napoli, nato a meta' degli anni 70 grazie all'amicizia con il gallerista Lucio Amelio. Il percorso espositivo si snoda attraverso i ritratti dei personaggi noti della citta' e le vedute partenopee delle sue Napoliroid.


 

comunicato stampa

a cura di Achille Bonito Oliva

Dal 18 aprile al 20 luglio 2014, il Pan | Palazzo delle Arti di Napoli ospita la mostra Andy Warhol. Vetrine, curata da Achille Bonito Oliva e organizzata da Spirale d’idee in collaborazione con l'Assessorato alla Cultura e al Turismo del Comune di Napoli.

Il titolo della mostra, Vetrine, nasce dall’esposizione al pianterreno di Palazzo Roccella di un nutrito gruppo di opere su carta tratto dalla serie Golden Shoes, realizzata da Warhol all’inizio della sua carriera nella Grande Mela quando, a metà degli anni 50, lavorava come grafico pubblicitario e vetrinista per i negozi di Madison Avenue. Analogamente, chiude la mostra la presentazione di serigrafie delle Campbell’s soup e dei Camoufflage, “scatole-scultura” e t-shirt realizzate dalla Andy Warhol Foundation for the Visual Arts in sintonia con la volontà dell’artista, che aveva inseguito il suo sogno di popolarità attraverso la moltiplicazione seriale delle proprie opere, in un’inedita competizione con le tecniche di produzione industriale e le regole della grande distribuzione.

La rassegna raccoglie 150 opere e rivolge particolare attenzione al rapporto che legava Andy Warhol a Napoli, nato a metà degli anni 70 grazie all’amicizia con il gallerista Lucio Amelio. Il percorso espositivo si snoda, infatti, attraverso i ritratti dei personaggi noti della città, che l’artista ebbe modo di conoscere durante le sue visite in Italia, quali Graziella Lonardi Buontempo, Ernesto Esposito, Peppino di Bernardo e naturalmente Joseph Beuys, oltre alle vedute partenopee delle sue Napoliroid. Proprio all’amicizia con Lucio Amelio si deve la nascita del suo più noto e monumentale headline work, Fate presto, basato sulla prima pagina del Mattino del 23 novembre 1980, il cui strillo trasformava in notizia l’evento drammatico del terremoto d’Irpinia, che per la sua distruttiva violenza impressionò l’artista, tanto da ispiragli, qualche anno più tardi, una nuova serie di lavori, Vesuvius, in cui l’immagine del vulcano, uno dei temi classici dell’iconografia locale, viene replicata ossessivamente in colori diversi. «Per me l’eruzione – spiegò infatti Andy Warhol - è un’immagine sconvolgente, un avvenimento straordinario e anche un grande pezzo di scultura… Il Vesuvio per me è molto più grande di un mito: è una cosa terribilmente reale».

Adombrando fenomeni caratteristici di Napoli come i “femminielli”, la produzione dei falsi o la tradizione canora, la mostra propone la serie Ledies and Gentlemen del 1975 (con relativi acetati e polaroid) e i disegni realizzati dall’artista a partire dalle fotografie di Wilhelm von Gloeden (1978) acquistate da Lucio Amelio; la storica serie Marilyn del 1967 e quella firmata nel 1985 da Warhol con la scritta «questa non è mia» (Marilyn this is not by me); le numerose collaborazioni avute dall’artista con case discografiche, cantanti e gruppi musicali, firmando coverassolutamente rare già alla fine degli anni degli anni 40 e altre presto entrate nella storia del rock.

Seguendo la liaison imaginaire tra Napoli e New York cercata a suo tempo da Amelio, la mostra rintraccia i nodi di una sotterranea empatia tra l’underground promiscuo e multirazziale, bello e dannato della metropoli statunitense e la magmatica creatività popolare della capitale storica del Mediterraneo. Un territorio sempre in bilico tra morte e rinascita, dramma e commedia, ricchezze artistico-culturali e paccottiglia kitsch, che ancora una volta si manifesta quale sipario strappato sulla scena interiore della contemporaneità.

Immagine: Andy Warhol, Liz #5 (Early Colored Liz), 1963. Courtesy The Brant Foundation, Greenwich, CT, USA. © The Andy Warhol Foundation for the Visual Arts Inc. by SIAE 2013

Inaugurazione: giovedì 17 aprile 2014.

PAN - Palazzo delle Arti Napoli
Palazzo Roccella (via dei Mille 60)
Orari: dal lunedì al sabato dalle ore 9.30 alle ore 19.30; domenica dalle ore 9.30 alle 14.30. Martedì sono chiuse le sale espositive del I e del II piano
Ingresso: € 8,00 intero - € 4,00 ridotto (ragazzi dai 6 ai 17 anni) - € 5.00 studenti. Bambini fino a 5 anni, gratuito. Biglietto famiglia 4 ingressi: € 17,00



Messaggio di Gino il venerdì 18 aprile 2014 alle 09:08   -  forum administrator-  forum moderator
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17/4/2014

Darren Almond e Mathelda Balatresi

Galleria Alfonso Artiaco, Napoli

In "As Details" Almond presenta una decina di lavori che continuano a proporre una riflessione sui concetti chiave della sua ricerca. Nonostante il tema trattato, il linguaggio visivo scelto da Balatresi intende rappresentare il dramma rielaborandolo con distacco apparente.


 

comunicato stampa

Darren Almond
"As Details"

Per la sua quarta mostra (2005, 2007, 2010) alla galleria Alfonso Artiaco, Darren Almond presenterà una decina di lavori pensati proprio per questa nuova occasione espositiva, che continuano a proporre una riflessione sui concetti chiave della sua ricerca. Nella serie ‘Fullmoon’, che Almond realizza a partire dal 1998, l’artista cattura la luce della luna piena, in diverse parti del mondo, utilizzando un tempo di esposizione di 15 minuti.

Queste immagini di particolare bellezza appaiono quasi irreali: i paesaggi sembrano immersi in un’inusuale luce chiara tanto che la notte sembra essersi trasformata in giorno. I ‘Fullmoon’ esposti negli spazi di Piazzetta Nilo sono scatti realizzati durante i suoi viaggi in Patagonia e a Capo Verde.

Molte delle sue sculture muovono invece da un’esperienza autobiografica: da ragazzo Almond ha viaggiato moltissimo in treno, essendo cresciuto in uno sperduto paesino dell’Inghilterra, Wigan. Da qui proviene il suo interesse nei temi del viaggio, del tempo, dello spazio e della trasformazione da mondo industriale in mondo elettronico. Nonostante Almond abbia cominciato come pittore e abbia presto lasciato da parte questa tecnica, la mostra include una serie di lavori su tela e carta, in cui la superficie è divisa in diversi pannelli, distribuiti secondo una griglia, ciascuno dei quali riporta la metà di un numero.

Sembra di essere di fronte a quegli orologi dove il passaggio del tempo veniva segnalato dal girare delle tessere, ognuna con la metà di un numero appunto. Solo che nel dipinto non sempre le metà del numero coincidono. Queste opere quindi riferiscono al tempo e al movimento, non solo nel senso astratto della sequenza numerica ma anche in un senso illusionistico, con la rappresentazione pittorica dei numeri che scorrono oltre alla vista. Le sculture Perfect Time sono l’assemblaggio di orologi digitali, 3 orologi in altezza per 2 in larghezza nell’una e 6 in altezza per 3 in larghezza nell’altra, dove i numeri scorrono uno dopo l’altro ogni minuto. Ogni numero però è stato diviso orizzontalmente per incontrare la metà di un altro numero, rendendo quindi illeggibile il sistema di misura empirico e disabilitando quindi la funzionalità propria dell’orologio.

Anche le opere che sono incentrate attorno alla parola sono un ulteriore aspetto dell’indagine di Almond sul modo di misurare la realtà. Queste sculture sono realizzate su placche di metallo che alludono alle placche che nel passato venivano utilizzate per dare i nomi ai treni britannici. Per questa mostra Almond ha sostituito il nome con un’intera poesia, The Last Line, 2013, moltiplicando il numero delle placche. Ispirato al suo passato da pendolare, quest’opera fonde insieme uno sguardo nostalgico con il concettualismo testuale – che spesso ha assunto forme tassonomiche – insieme ad una critica implicita ai termini su cui si basa in la rappresentazione oggettiva della realtà. La decostruzione dei significati linguistici e numerici da parte dell’artista affermano la resistenza della realtà ad essere imbrigliata e assimilata secondo uno standard. In questo senso, nonostante l’aspetto scientifico che caratterizza molto del suo lavoro, Almond è un artista intimamente Romantico.

Darren Almond è nato nel 1971 a Wigan, Regno Unito. Vive e lavora a Londra. Le sue mostre personali includono Frac Haute-Normandie, Rouen e FRAC Auvergne, Clermont Ferrand ( 2011) , Parasol Unit ( 2008), SITE Santa Fe ( 2007), Museum Folkwang, Essen (2006 ), K21, Düsseldorf ( 2005), Kunsthalle Zürich ( 2001), Tate Britain ( 2001), De Appel ( 2001) e The Renaissance Society, Chicago ( 1999). Ha inoltre partecipato a numerose importanti mostre collettive tra cui Helmhaus, Zurigo, 6a Biennale da Curitiba e Miami Art Museum ( 2011), MAC / VAL, Vitry-sur- Seine, ( 2010), la Tate Triennale, Tate Britain e Frac Lorraine, Metz (2009), Biennale di Mosca (2007), The Turner Prize, Tate Britain ( 2005), La Biennale di Busan (2004), Biennale di Venezia (2003), Biennale di Berlino (2001), ' Sensation ' (1997-1999).

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Mathelda Balatresi
Project Space

Mathelda Balatresi, toscana d’origine ma napoletana di adozione, è una delle personalità più rilevanti nel panorama degli artisti napoletani degli anni ’80, “riscuotendo il consenso unanime della critica seppur collocata in una posizione [volutamente] appartata” (Filiberto Menna, catalogo Letto nel giardino, Villa Pignatelli - Napoli, maggio 1983)

Arrivata a Napoli agli inizi degli anni Cinquanta, da subito rivolge il suo interesse e i suoi studi verso il mondo dell’arte. Frequenta prima il liceo artistico e poi l’Accademia di Belle Arti, e si inserisce nel dibattito culturale ed artistico degli anni a seguire.
Il suo pensiero rivolto al dramma della condizione esistenziale delle donne di tutte le culture, delle violazioni di tutte le epoche, degli orrori di tutte le ideologie ha generato una sostanziosa produzione di pitture, sculture e scritti – come ad esempio la mostra del 2010 al Museo Archeologico Nazionale di Napoli dedicata a Ipazia, scienziata e astronoma del IV sec. d.c., uccisa con frammenti di conchiglie. Il tema della sua ricerca risuona oggi quanto mai attuale se consideriamo le innumerevoli storie di femminicidio alle quali assistiamo.

L’attenzione dell’artista per la realtà che la circonda e soprattutto per gli eventi che stravolgono il mondo ha dato vita al ciclo di lavori sulla guerra e sulla pace al quale appartengono anche le opere Mine in Fiore presentate in questa occasione. Nonostante il tema trattato, il linguaggio visivo scelto da Mathelda Balatresi intende rappresentare il dramma rielaborandolo con distacco apparente.

Note sul campo minato (mine in fiore)

Mina, s.f., arma composta da una forte carica di esplosivo innescata mediante un opportuno sistema di accensione. E' previsto che il sistema sia azionato da: uomo, donna, bambino; soggetti che, ignorando di percorrere un campo minato, provocheranno lo scoppio. A incoraggiare codesto incontro, accuratamente occultato, i fabbricanti, pensando cinicamente ai bambini hanno posto talvolta, sul sistema di accensione, piccole bambole che scoppiano nell'attimo in cui vengono toccate.
Fiore, s.m., la parte della pianta di forme svariate, colori appariscenti e odori per lo più gradevoli che contiene gli organi della riproduzione.

“Ho contrapposto in un unico oggetto il fiore che contiene la vita, la bellezza delle forme, dei colori, dei profumi e la mina simbolo di morte, di inganno, di dolore.
Il fiore ha al posto dei suoi vitali organi di riproduzione, la mina che nascondendosi, mutila, distrugge, uccide.
Ho spesso usato i contrasti per la ricerca di immagini. Lavoro sul tema Della guerra e della pace da lunghissimo tempo, per diversi insiemi di opere che comprendono disegni come le Mine in fiore della stazione Materdei della metropolitana di Napoli, paesaggi che mostrano in ogni ora del giorno e della notte il fumo delle bombe, paesaggi con figure distese che occupano la terra e il cielo, ritratti di buoni e cattivi, fino a questi oggetti in metallo dipinto, chiamati anch'essi Mine in fiore, che posti uno accanto all'altro, diventano un campo minato.” (Mathelda Balatresi)

Inaugurazione: giovedì 17 aprile, ore 19.00

Galleria Alfonso Artiaco
Palazzo De Sangro - Piazzetta Nilo n° 7 cap 80134 Napoli
Lunedì - Sabato ore 10-20
Ingresso libero



Messaggio di Gino il venerdì 18 aprile 2014 alle 09:17   -  forum administrator-  forum moderator
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18/4/2014

Le Metamorfosi e il simbolo animale

Spazio Nea, Napoli

Track 2. Secondo atto di un progetto che coinvolge artisti di rilievo internazionale nel panorama dell'arte contemporanea, che in modi diversi si sono interrogati sul tema dell'identita' e delle mutazioni che allontanano l'uomo dalla sua natura originaria.


 

comunicato stampa

a cura di Graziano Menolascina

Artisti: Alessandro Boezio, Gino De Dominicis, Marcello Di Donato, Gilbert&George, Luigi Ontani, Andres Serrano,
Lamberto Teotino, Silvano Tessarollo, Bill Viola, Michele Zaza

Venerdì 18 aprile alle 19,30 inaugura la mostra “Le metamorfosi e il simbolo animale” a cura di Graziano Menolascina, in esposizione presso Spazio Nea fino al 20 maggio.
Secondo atto di un progetto che coinvolge artisti di rilievo internazionale nel panorama dell’arte contemporanea, che in modi diversi si sono interrogati sul tema dell’identità e delle mutazioni che allontanano l’uomo dalla sua natura originaria.

Ritornano i temi dell’identità, della fusione di sacro e profano, di mito e favola, del travestimento nei lavori di Luigi Ontani, mentre Michele Zaza approda all’origine, a una dimensione mitica dell’uomo in opere dove lo spazio reale diventa luogo sacro, metafora della struttura dell’universo. Nel raccontare le sorti di una civiltà che ha perso la memoria, Alessandro Boezio presenta corpi che sono il risultato di improbabili innesti e confusioni di parti, dove gli arti hanno dimensioni assurde o si confondono con membra di animali o interferenze vegetali. In modo simile Silvano Tessarollo indaga la condizione dell’individuo contemporaneo, tra dimensione umana e disumana, tra reale e virtuale. Partendo da immagini di archivio e dalla loro manipolazione, Lamberto Teotino  medita sul presente offrendo una possibilità condivisa di guardare oltre il senso di sospensione e di ambiguità del reale.

Soggetti colti in una affascinante atemporalità sfilano negli scatti di Marcello Di Donato, rischiarati da una luce che sembra provenire da tutte le direzioni. I diversi aspetti della spiritualità contemporanea vengono indagati da Andres Serrano in modo estremamente provocatorio sia dal punto di vista tematico che per l’uso di materiali-simbolo della vita come sangue, urina e latte.

Lanciato nell’esplorazione dell’interiorità dell’individuo, Bill Viola ne coglie attraverso lo strumento del videotape le molteplici identità ed emozioni. Sullo stesso versante Gilbert&George, impegnati nel superamento delle tradizionali barriere tra arte e vita e nell’analisi di paure, ossessioni, emozioni che provano gli individui di fronte a contenuti forti quali sesso, razza, religione e politica. In una provocazione dai toni estremi si colloca la ricerca di Gino De Dominicis, tutta basata sui temi della morte e dell’immortalità fisica, della realizzazione dell’improbabile e della confutazione dell’irreversibilità dei fenomeni.
Prosegue l’esplorazione dell’arte contemporanea e della sua visione delle metamorfosi umane in un viaggio tra radici e contemporaneità.

In collaborazione con Hybrida Contemporanea, Roma

Ufficio stampa:
Eliana De Leo
tel. 339 3149021
email: eliana.deleo@gmail.com

Vernissage: venerdì 18 aprile, ore 19.30

Spazio Nea
via Costantinopoli, 53 Piazza Bellini 59 Napoli
tutti i giorni dalle 10.00
ingresso libero



Messaggio di Gino il mercoledì 23 aprile 2014 alle 08:39   -  forum administrator-  forum moderator
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23/4/2014

Antonio Borrelli

Castel Sant'Elmo, Napoli

Presentazione della nuova acquisizione per la collezione del 'Museo Novecento a Napoli 1910-1980: per un museo in progress'


 

sintesi del comunicato stampa

Mercoledi' 23 aprile 2014, alle ore 12 nel Salone delle sculture, viene presentata la nuova acquisizione per la collezione del 'Museo Novecento a Napoli 1910-1980: per un museo in progress'. Un'occasione anche per delineare, grazie al contributo scientifico di Maria Antonietta Picone, l'attivita' del maestro Antonio Borrelli, recentemente scomparso. L'artista, nato a Napoli nel 1928, si forma nella sua citta' natale, non ancora ventenne, subito dopo la guerra, intraprende un'esperienza di due anni in Cina come disegnatore e decoratore, tornato a Napoli continua la sua formazione e, nei primi anni Sessanta, entra in contatto con l'ambiente artistico napoletano. L'acquisizione dell'opera, grazie alla generosa donazione voluta dal maestro stesso prima della sua scomparsa e condivisa dalla moglie Diana Pezza Borrelli e dai figli, rientra nelle finalita' del Museo che, come indicato nello stesso titolo in progress, e' quella di accrescere la sua collezione, approfondendo l'attivita' artistica dei decenni, 1910-1980, gia' presenti nelle sale e inoltrandosi nella produzione degli anni '80.



Messaggio di Gino il giovedì 24 aprile 2014 alle 08:49   -  forum administrator-  forum moderator
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24/4/2014

Russkij samovar

Associazione Culturale Massimo Gorki, Napoli

Serata di cultura russa


 

sintesi del comunicato stampa

Serata di cultura russa "Russkij samovar". Intervengono: Prof. Angelo Bongo e la Prof. ssa Vera Ierardi, Universita' degli Studi di Napoli "l'Orientale", Verranno proiettate diapositive sulla storia del te' in Russia. Ore 16.30, ingresso libero.



Messaggio di Gino il venerdì 25 aprile 2014 alle 10:06   -  forum administrator-  forum moderator
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continua EX di OniWong con...

 

Untitled

M.DellaMorte meets OniWong

 

 

 

Venerdì 25 aprile ore 21.00

Sarajevo Supermarket

Piazza Gesù e Maria, 13 bis

Napoli



 

Con questa performance, ideata e costruita per l'installazione EX di OniWong, M.DellaMorte si confronta con l'attesa, la sospensione, la leggerezza a cui farà da contappunto la materialità e la pesantezza del corpo. Nell'assenza quasi totale di intenzioni e con il supporto di un solo oggetto e di un segno, M.DellaMorte tenterà di entrare nell'opera Ex, ma non in punta di piedi.

 

 

M.DellaMorte si muove a metà tra la performance e il teatro; non appartenendo a nessuno dei due mondi, è riuscita a sviluppare una formula originale e ibrida: ricerca senza intellettualismo, fisicità senza compiacimento, parola senza autoreferenzialità. La sua poetica scura e ossessiva, amante del morboso e dell’orrorifico, richiama a volte l’azionismo, ma corretto alla luce di una ricerca sui dispositivi di scena e le pratiche del DIY del tutto personale e di un’ironia carica di paradosso.

 

www.mdellamorte.wordpress.com

 



Messaggio di Gino il martedì 29 aprile 2014 alle 08:37   -  forum administrator-  forum moderator
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Napoli - dal 29 aprile al 2 giugno 2014
Epifanie. Lab / per un laboratorio irregolare / 01

CASTEL DELL'OVO
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Via Luculliana (80132)
casteldellovo@comune.napoli.it
www.comune.napoli.it
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Eventi in corso nei dintorni

Otto progetti per otto fotografi, un laboratorio e un maestro.
Si chiama EPIFANIE la mostra-installazione, risultato della prima edizione del “laboratorio irregolare” di Antonio Biasiucci che inaugura al Castel dell’Ovo di Napoli martedì 29 aprile per presentare fino al 2 giugno 2014 i portfolio degli otto giovani artisti di LAB, complessivamente oltre 150 opere fotografiche.

vernissage: 29 aprile 2014. ore 11.30
ufficio stampa: alessandra cusani | mob. +39 329 6325838 | alessandra.cusani@gmail.com
curatori: Antonio Biasiucci, Antonello Scotti
autori: Ilaria Abbiento, Fulvio Ambrosio, Chiara Arturo, Giuliana Calomino, Cristina Cusani, Susy D'Urzo, Luigi Grassi, Claudia Mozzillo
genere: fotografia, arte contemporanea


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